I Whisper of a White Bullet ci raccontano il loro EP “Chasing Dreams”.
Qual è stata la principale fonte di ispirazione dietro le canzoni di “Chasing Dreams” e come avete integrato le diverse influenze musicali dei membri della band?
La principale fonte di ispirazione per la scrittura delle canzoni nasce dalla voglia di esprimere tramite gli strumenti il nostro vissuto quotidiano. Alcune canzoni erano scritte da tempo ma sono state spogliate e rivestite con un nuovo taglio sonoro. Altre sono state scritte durante la pandemia sia come testi che come musiche. Il collante di tutto pensiamo sia la spontaneità con cui nascono i pezzi, si portano in sala riff o canzoni in cui ognuno di noi modifica la propria parte in base alle proprie influenze. Ognuno di noi mette il proprio background a disposizione con estrema naturalezza e ciò che ne scaturisce è un insieme di stili diversi, maturati nel tempo, che concorrono al risultato finale.
Potete raccontarci un aneddoto significativo o un momento particolarmente difficile che avete affrontato durante la registrazione dell’EP?
Un momento difficile é stata la registrazione delle parti di batteria. Questa difficoltà è stata purtroppo tra le ragioni che hanno portato alla separazione con il vecchio batterista. Le priorità possono cambiare ma noi crediamo che questo sia solo il naturale corso degli eventi e ci ha aiutati a maturare e a prendere decisioni per andare avanti e far crescere la band a livello compositivo. Un aspetto, quest’ultimo, che ha fatto sì che accogliessimo Gianmarco che ha portato una freschezza ed un groove che ci ha dato una spinta in più.
In “Chasing Dreams” avete menzionato che non ci sono pulpiti da cui partono prediche, ma uno storytelling del quotidiano. Potete approfondire come avete trasformato le vostre esperienze personali in musica?
Ogni qualvolta che attorno a noi accade qualcosa, inconsciamente lo interiorizziamo. In ogni verso, ritornello, cori, assoli, risiede un pezzo di noi. Tutto parte dalle emozioni che proviamo nel momento in cui imbracciamo uno strumento, ci si lascia trasportare dalle sensazioni e dal nostro bagaglio personale di esperienze. Ci si lascia influenzare da tutto quello che ci circonda e da lì partono nuove idee sia come arrangiamenti musicali che come testi.
Come vedete l’evoluzione della vostra musica in futuro e quali sono i vostri obiettivi a lungo termine come band, ora che avete pubblicato il vostro primo EP?
A dirla tutta, l’evoluzione della nostra musica non riusciamo a prevederla. Ma finché si suona con sincerità e senza costruzioni a tavolino, penso che saremo sempre contenti di ciò che creeremo. Abbiamo già parecchi nuovi pezzi e non vediamo l’ora di rientrare in studio. Aleggia una grande energia quando proviamo, quasi una consapevolezza di ciò che possiamo fare insieme. Gli obiettivi sono cercare di raggiungere quante più persone possibili con la nostra musica, suonare live in maniera costante ed evolvere, dando il massimo sia individualmente che collettivamente. Il sogno? Beh quello ce lo teniamo per noi, altrimenti non si avvera ma sicuramente sentirete ancora parlare di noi.