Creepypasta – Il Silenzio

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Sara, alla ricerca di ispirazione e tranquillità, si rifugia in una remota casa di campagna. L’iniziale senso di pace si trasforma presto in angoscia quando strani rumori e presenze inquietanti cominciano a perseguitarla.

La casa era una scatola di legno, immersa in un bosco di abeti che sembravano volerla inghiottire. All’interno, un silenzio opprimente regnava sovrano, interrotto solo dal ticchettio dell’orologio a pendolo nella sala da pranzo.

Sara si era rifugiata in quella casa per sfuggire al trambusto della città, cercando un po’ di pace e tranquillità. Ma ben presto, il silenzio si era trasformato in un incubo.

Inizialmente, erano stati piccoli rumori: un gradito che scricchiolava di notte, una finestra che batteva contro lo stipite, un’ombra che si muoveva all’angolo dell’occhio. Poi, erano arrivati i sogni. Sogni lucidi, dove veniva perseguitata da una figura oscura, senza volto, che la inseguiva attraverso labirinti infiniti.

Con il passare dei giorni, Sara cominciò a sentire la presenza di qualcosa di maligno nella casa. Un’entità invisibile che la osservava, che conosceva i suoi pensieri più intimi. La paura la paralizzava, la costringeva a rimanere immobile, terrorizzata all’idea di voltare lo sguardo.

Una notte, svegliata da un gemito soffocato, si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra. L’esterno era avvolto da una fitta nebbia, e un vento gelido soffiava tra gli alberi. Mentre guardava fuori, vide una figura umana che si muoveva lentamente tra gli alberi, nascosta dalla nebbia.

Sara si strinse al davanzale, il cuore che le batteva in gola. La figura si avvicinava sempre di più alla casa, fino a fermarsi proprio sotto la sua finestra. Poi, si alzò lo sguardo e la fissò direttamente negli occhi.

In quel momento, Sara capì. La presenza che la tormentava non era un’illusione, ma qualcosa di molto più reale. Urlando di paura, si voltò e corse via, barricandosi in bagno.

Per giorni rimase chiusa in bagno, terrorizzata all’idea di uscire. Il silenzio della casa era diventato insopportabile, un vuoto che le risucchiava l’anima.

Quando finalmente decise di uscire, la casa era vuota. Nessuna traccia della figura oscura, nessun segno di presenza. Ma Sara sapeva che non era finita. Il male che aveva incontrato in quella casa la perseguiterebbe per sempre.

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