I Bad Blues Quartet sono una band di Cagliari attiva dal 2015, il loro blues è contaminato, mescola le sonorità del rock, del funk e della musica tradizionale americana per dare vita a un sound personale, caldo ed energico, che racconta storie quasi sempre autobiografiche, dai testi a volte intimi, spesso ironici e sfacciati. Il gruppo ha concesso al nostro giornale AnyName News questa interessante intervista.
Come è nata l’idea di “It’s Been Too Long” e qual è il significato più profondo che volevate trasmettere attraverso questo brano?
Il brano in questo caso è nato partendo dal testo al quale poi è stata aggiunta successivamente la musica.
Sentivamo il bisogno di creare un mood più acustico, quasi evocativo, per una canzone che parla della libertà ritrovata dopo un periodo difficile e apatico. A simboleggiare questo c’è un viaggio coast to coast
verso Aglientu, un piccolo paese del nord Sardegna dove ogni anno si svolge un festival blues nel quale
abbiamo lasciato un pezzo di cuore.
Qual è stata l’esperienza di lavorare con Mike Zito e come ha influenzato il processo creativo del singolo?
Il processo di produzione del disco assieme a Mike, con cui siamo entrati in contatto grazie al prezioso aiuto di Slang Music e Giancarlo Trenti, è stato una delle più belle esperienze della nostra vita, si è dimostrato un produttore capace di ascoltare e intervenire sempre in maniera ineccepibile su vari aspetti dei brani. Nel caso di “It’s Been Too Long” abbiamo avuto anche l’onore di averlo come “quinto Bad Blues” al dobro e alla voce. Inoltre a livello umano ci siamo intesi praticamente subito e possiamo dire di aver trovato un amico oltre che un produttore.
Potete raccontarci di più sul processo di realizzazione del lyric video e su come avete scelto la location e il concept visivo per accompagnare la vostra musica?
Volevamo qualcosa di molto semplice per accompagnare il brano ed un lyric video on the road ci è
sembrata subito uno buona idea. Il testo scorre sul parabrezza di un camper che viaggia su qualche strada sperduta della Sardegna ed è un concept che ci è venuto in mente assieme a Pietro Medda, giovane videomaker sardo che ha realizzato il video in tutte le sue fasi. Dobbiamo anche ringraziare Alessio Pirina, musicista di lungo corso della scena sarda che ha guidato il suo camper Lucky.
Considerando il tema della rinascita e del viaggio evocato nella vostra canzone, quali sono le vostre
speranze e aspettative per il futuro della musica dal vivo e dell’industria musicale in generale, alla luce
della pandemia e dei cambiamenti che ha portato?
La pandemia ha di certo cambiato il modo di ascoltare e di fare musica, con aspetti positivi e negativi.
Sicuramente la nostra speranza è quella di portare in giro il più possibile la nostra musica perché crediamo che la versione più “vera” di una band si possa carpire solo ascoltandola in un concerto.