“Io contro il mondo”: La Fusione di Rap e Reggae per una Ribellione Musicale – Intervista Esclusiva con i NITIDI

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I Nitidi ci raccontano in esclusiva il nuovo singolo: “Io contro il mondo”.

Qual è stata l’ispirazione principale dietro il vostro nuovo singolo “Io contro il mondo”, sia a livello musicale che lirico?

La genesi di “Io contro il mondo” affonda le sue radici nello stress quotidiano e nelle innumerevoli sfide che la vita ci presenta ogni giorno. Una canzone che diventa liberatoria, invitandoci a riflettere non solo sulle difficoltà personali, ma anche sulle condizioni attuali della società in cui viviamo. Non è un caso che abbiamo scelto il reggae come genere musicale. Il reggae, infatti, è intrinsecamente legato a una cultura di ribellione e positività, elementi che si sposavano perfettamente con il mood del brano e il messaggio che si voleva trasmettere.

Come avete affrontato la sfida di fondere sonorità così diverse come il reggae e il rap per creare un’unica identità musicale per la vostra band?

La scelta di fondere rap e reggae in “Io contro il mondo” non è stata casuale, ma piuttosto naturale e spontanea. La lirica, nata già con un’anima reggae, si è trovata a dialogare perfettamente con i ritmi giamaicani. Del resto, questa fusione non rappresenta una novità per noi, che già in passato ci siamobl cimentati con sonorità rap-reggae con il brano cover jah con cui avvaliamo superato le audition di XF22. “Io contro il mondo” diventa così l’occasione per approfondire questa sperimentazione, dando vita a un brano che rappresenta un passo avanti nel percorso musicale del gruppo.

“Io contro il mondo” trasmette un potente messaggio di resistenza e speranza. Qual è il risultato che sperate di ottenere con la diffusione di questo brano?

Con la diffusione di “Io contro il mondo”, auspichiamo di sgretolare i preconcetti che caratterizzano l’attuale chiusura mentale verso tutto ciò che si discosta da quanto proposto da radio e media mainstream. Un brano che vuole dimostrare che la musica di qualità può nascere anche al di fuori delle mode passeggere e dei diktat imposti dall’industria musicale.

La vostra band rappresenta una miscela unica di background culturali e musicali. In che modo questa diversità influisce sul vostro processo creativo e sul vostro approccio alla musica?

Le nostre differenze culturali e musicali, lungi dall’essere un ostacolo, sono state per noi un vero e proprio punto di forza. Ogni componente del gruppo porta il proprio bagaglio di esperienze e influenze, arricchendo la nostra musica e rendendola unica e originale. È proprio questa naturalezza e questa capacità di collaborare senza sforzo che ci rende uniti e forti. Le nostre diversità sono come tanti tasselli di un puzzle che, una volta uniti, danno vita a un quadro completo e armonioso. Più spunti e diversità ci sono all’interno del gruppo, maggiore è la nostra capacità di sperimentare e di trovare nuove idee musicali. È proprio da questo confronto continuo che nascono le proposte più interessanti e innovative che presentiamo al pubblico.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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