IL CORONAVIRUS e la peste del Manzoni

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Per gli amanti del caro Manzoni, autore tra gli altri scritti del meraviglioso romanzo “I promessi sposi”, sembra quasi ci si trovi davanti alle scene da lui descritte nel famoso romanzo. L’epidemia diffusa dal Coronavirus, perché di epidemia si tratta, riporta ai capitoli XXXI e XXXII interamente dedicati alla peste che colpì Milano e poi di seguito tutta la penisola nel primo ventennio del 1600, inizialmente sottovalutata ma poi diffusa senza più possibilità di ritorno, tanta e tale fu la moria della gente.

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Le analogie sono veramente tante. Non certo nella gravità della diffusione e nella mancanza dell’epoca di poter far fronte dal punto di vista sanitario, ma tanto per la superficialità con cui fu inizialmente trattata. Superficialità che portò al disastro tra la gente, mietendo vittime non solo tra i poveri ma anche tra i ricchi e persino il temibile Don Rodrigo ne seppe qualcosa. Personaggi, quelli del romanzo, che se riuscissimo a descrivere a pari modo ai giorni nostri riconosceremmo come odierni.

Il Coronavirus si sta diffondendo ad una velocità sorprendente. Dobbiamo però ricordare che non ci troviamo nel 1600 e che oggi abbiamo a disposizione strutture sanitarie e personale medico e paramedico che si sta spendendo senza sosta per far fronte a tale emergenza, nonché conoscenze mediche che a quell’epoca non erano certo note. “Si potrebbe però, tanto nelle cose piccole, come nelle grandi, evitare, in gran parte, quel corso così lungo e così storto, prendendo il metodo proposto da tanto tempo, d’osservare, ascoltare, paragonare, pensare, prima di parlare”, come suggerisce il buon Manzoni. I tempi della peste, gli stessi per cui si moriva per una banale infezione, non sono quelli dei nostri giorni.

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Il  Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolinea che «La conoscenza è l’antidoto alle paure irrazionali e immotivate. Dobbiamo avere fiducia nella scienza». Il Coronavirus oggi fa parte del nostro quotidiano. Le reazioni sono le più disparate. C’è chi fa riserva d’acqua e di cibo, c’è chi gira come fossimo in procinto di subire un attacco nucleare, c’è chi invece vive il momento con estrema superficialità, ironizzando sulle precauzioni che il nostro Ministero della Sanità ci suggerisce di seguire. Reazioni che, nonostante il passaggio dei secoli, si ripetono in egual modo e misura.

I comportamenti umani, siano quelli della gente che quelli delle autorità si ripetono nel corso della storia sempre allo stesso modo. Occorre però, come sempre quando si è davanti a un’emergenza, rimboccarsi le maniche e ragionare sul da farsi. Non serve angosciarsi da un lato o sottovalutare dall’altro.

Seguiamo le elementari indicazioni che ci sono state fornite. “Aiutiamoci l’un l’altro” recita Amadeus nello spot lanciato dal Governo per questa emergenza. Seguiamo i suggerimenti e affrontiamo la vita con serenità. Manteniamo la calma e conserviamo la ragione.

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