Eccoci, dopo oltre un mese di confino nelle nostre case a causa delle disposizioni del Governo per il contenimento del contagio per coronavirus, al giorno tanto atteso durante l’anno: Pasqua.
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L’attendevamo per svariati motivi. I bambini per il magico Uovo di Pasqua, le famiglie perchè finalmente si riunivano con figli, nipoti, pronipoti, amici e parenti vari per l’attesissimo pranzo pasquale. Nel rispetto del detto popolare “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Purtroppo, e si confida nel senso di responsabilità degli italiani, quest’anno la Pasqua sarà assai differente. Per vedere il bicchiere mezzo pieno invece che mezzo vuoto, vi esorterei a riflettere, ora che lo potete fare in tutta tranquillità nel silenzio delle vostre case.
Abbiamo, così come per il Natale, traslato il vero significato di questa Festa. L’abbiamo trasformato nel periodo della vacanza, dei regali, dei pranzi luculliani. Ma la Pasqua non è solo questo. E’ molto di più. Per i cristiani, così come io sono, dal punto di vista religioso rappresenta la speranza. L’espiazione del peccato e, con la Resurrezione di Gesù, la vita eterna.
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L’origine della Pasqua cristiana si collega a quella degli Ebrei che la ricordano per la loro liberazione dalla schiavitù e la fuga dall’Egitto. Il termine deriva dall’aramaico “pasah”, ossia “passare oltre”. Sia per i cristiani che per gli Ebrei in effetti si tratta di passaggio, dalla schiavitù per gli uni, alla vita eterna per gli altri. La data non è mai la stessa poichè varia seguendo il plenilunio di primavera. Gesù si recò a Gerusalemme proprio per festeggiare la Pasqua ebraica. E il resto della storia raccontata nei Vangeli la conosciamo tutti abbastanza. Oltre all’agnello, simbolo del sacrificio di Gesù, un’altra usanza entra in questi giorni nelle nostre case, ed è l’uovo di Pasqua che piace a grandi e piccini. L’usanza nacque tra i primi cristiani che ritenevano che l’uovo fosse l’origine della vita e quindi della rinascita. Inizialmente fu decorato di rosso, per ricordare il sangue versato da Gesù, e con simboli e croci. Poi, nel corso dei secoli, divenne variopinto.
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La Pasqua quest’anno ci porta forzatamente a riflettere sulla vita. Ci porta a riscoprire i nostri affetti, le nostre credenze religiose. Ci porta a riscoprire Dio e la forza della fede. Nella vita i momenti difficili non finiscono mai. E alcuni, sono più difficili di altri. Questo che stiamo attraversando è per molte famiglie uno dei periodi più duri della loro vita. Ma la fede è anche questo, accettazione di ciò che ci capita perchè ha un senso, anche se noi comuni mortali non lo comprendiamo ancora. Affidarsi è una cosa che non ci fa crollare. Quando mi trasferisco in una nuova città, la prima cosa che faccio è cercare la chiesa. Subito, a volte senza neanche posare i bagagli. E una volta identificata quella che mi sembra più adatta a me, quella che di primo impatto sento vicina a me, entro, mi siedo, e dico sempre la stessa frase da oltre trent’anni: “Ok! Sono a casa!”. E in qualunque città o abitazione io viva, se c’è una chiesa, io sono a casa.
Se potessi descrivere la sensazione o l’emozione o la pace, sono certa che lo fareste anche voi. Questa è la mia forza e la mia serenità. Credete in questa Pasqua e in tutto ciò che rappresenta, e, anche nell’isolamento, non sarete mai veramente soli. Buona Pasqua !
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