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Personaggio comico dirompente sui social della prima ora, un giorno questo non gli basta più: la grande moltitudine di follower diventa ai suoi occhi insignificante. Federico Clapis sente il bisogno di essere preso sul serio per quello che vuole trasmettere al mondo e che ora vuole finalmente condividere con tutti: la sua vocazione per l’arte. È in questo mondo che si sente vivo e nel quale da sempre si sarebbe voluto esprimere. Spogliatosi del ruolo che lo aveva reso celebre, affronta il nuovo palco con lo stesso obiettivo di sempre: riuscire ad essere finalmente consacrato come artista internazionale. Federico Clapis forza le porte dell’Arte che si schiudono ma questo riuscirà a riempire l’animo di “Empty man”?. La partecipazione a un evento collaterale nell’ambito della Triennale di Milano 2020 finisce per assumere un ruolo centrale nella narrazione perché emblematico di questa ambivalenza con cui l’artista si trova a dover fare i conti. Man mano che il film si svela, e con esso si rivela la vita intima di Federico Clapis, iniziamo a intravedere le prime crepe nell’immagine dell’artista che emergono dalle pagine social e vediamo il lato più umano e vero, inclusi i suoi angoli più oscuri: è questo che ci fa immedesimare nella sua lotta e che ci fa parteggiare per lui.
Clapis invita quotidianamente il pubblico online a scrivere e condividere sui social network le sensazioni che le sue opere suscitano, considerando la condivisione una parte integrante dell’atto artistico. In questo modo, sculture, installazioni e videoarte diventano il veicolo di un’avventura più profonda, alla scoperta di un percorso di condivisone tra artista e utente.
La scelta del documentario, girato tra la fine del 2019 e febbraio 2020, è, dunque, quella di raccontare un artista che fonde in se stesso l’universo social, il mondo dell’arte contemporanea e le nuove frontiere tecnologiche della Crypto Art che da alcuni anni stanno modificando le dinamiche del mercato dell’arte tradizionale.
Empty Man – L’arte di Federico Clapis oltre i social è prodotto da LAMP – Light And Motion Pictures. Soggetto di Davide Romeo Meraviglia e Marco Ferrarini, scritto da Marco Ferrarini montaggio Adalberto Lombardo musiche originali Luca Longobardi, post produzione audio Emanuele Misurina color correction Anna Vigorelli, direttore di produzione Anna Garbarino, assistente di produzione Elisa Cavioni, prodotto da Adalberto Lombardo, regia di Davide Romeo Meraviglia.