Un essere umano adulto possiede circa 1 milione di miliardi di cellule. Tutte le cellule con la stessa funzione si raggruppano a formare gli organi ed ogni organo svolge una precisa funzione. Però queste cellule non sono eterne, vivono qualche giorno o qualche ora e poi muoiono e vengono rimpiazzate da nuove cellule identiche.
Questo è possibile perché le cellule anziane, prima di morire, si dividono e così possono generare una nuova cellula che prenderà il loro posto. Infatti, ogni giorno nel nostro corpo muoiono circa 70 milioni di cellule e ne nascono altrettante, unica eccezione per il nostro cervello. Se un gene responsabile della divisione cellulare è rovinato, la cellula non è più regolata e si dividerà senza controllo dando origine ad un tessuto sovrabbondante detto tumore. La massa tumorale contribuirà poi ad alterare il funzionamento dell’organo in cui è nata e i tessuti ad essa vicini. Come tutte le altre cellule, anche le cellule tumorali necessitano di nutrimento e quindi crescono meglio in regioni del nostro corpo molto irrorate di sangue e ben scortate di tessuto adiposo. Inoltre, un notevole contributo all’alterazione funzionale delle cellule, proviene dalle sostanze chimiche contenute in molti prodotti ingeriti o inalati che predispongono al cancro perché agenti mutageni. In merito al mio settore di competenza, ossia la nutrizione, la scienza che si occupa della relazione tra tumore e cibo è chiamata Nutrigenomica . In merito a questa scienza, negli ultimi anni sono stati portati a termine numerosi studi relativi a questo problema e sono stati studiati i comportamenti alimentari di varie popolazioni. Le conclusioni che emergono da questi lavori le sintetizzerò valutando sia lo stile di vita, sia il comportamento alimentare.
Prima di tutto bisogna seguire delle regole basilari per ridurre il rischio di sviluppare il cancro in ogni apparato, quindi: non fumare – fare una alimentazione variata- variare i metodi di cottura – consumare un numero di calorie adeguato alla corporatura e allo stile di vita – consumare prodotti freschi, locali e possibilmente biologici – fare esercizio fisico.
Dopo aver applicato queste regole si può procedere a valutare quali cibi e quali altre regole adottare per la prevenzione oncologica a tavola. I cibi di elezione che devono essere presenti spesso sulla nostra tavola sono:
– frutti come: fragole, lamponi, mirtilli , melograno, susine, uva nera, ciliegie, kiwi , pompelmo rosa, cacao ;
– verdure come: spinaci, broccoli, cipolla, aglio, melanzane, cavolo riccio, cavoletti di Bruxelles , pomodori, aglio, cipolla , capperi, peperoncino, fibre alimentari, tè verde, cereali;
– carni bianche poco grasse;
– latte scremato e derivati, latte di soia e derivati;
– pesci di origine controllata di piccola taglia e non di origine oceanica;
– cuocere i cibi spesso bolliti o al forno a basse temperature e raramente fritti, alla brace o alla griglia;
Gli alimenti e da evitare o da consumare raramente sono:
– pesce spada, tonno rosso, halibut, salmone;
– superalcolici;
– le grigliate, le fritture ed i cibi troppo tostati o carbonizzati in superficie;
– conservanti , coloranti e additivi presenti nei cibi industriali;
– carni rosse;
– latte grasso e derivati;
– grassi di origine animale;
– cibi troppo raffinati.
In sintesi, ciò che fa bene deriva dal mondo vegetale, dalle carni bianche e magre, dal pesce di taglia piccola non oceanico, da latte e derivati sgrassati, da cotture semplici che non superino i 100 °C. I cibi devono essere freschi e devono essere preparati al momento. Inoltre, non dobbiamo tralasciare dei requisiti fondamentali: tutti i cibi devono essere a chilometro zero, devono rispettare la stagionalità e, necessariamente, devono contenere poco o nulla sostanze chimiche come, in effetti, sono i prodotti biologici.
In conclusione tra le cause di rischio di tumore il cibo incide del 20% è, quindi, al 3° posto in classifica preceduto solamente dal tabacco e dagli ormoni, secondo la seguente tabella relativa alle cause che incidono sul rischio oncologico:
tabacco 30%, ormoni 30%, alimentazione 20%, agenti infettivi 5%, fattori ereditari 5%, fattori fisici 5%, inquinamento 5%.
Dott.ssa Angela ASTONE
Biologo Nutrizionista
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e-mail: angelastone63@gmail.com