La leggenda delle PETTOLE: come sono nate?

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Cosa sono le pettole? Come si cucinano? … E soprattutto qual è la loro storia?

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COSA SONO LE PETTOLE?

Natale, il periodo più magico dell’anno! Alberi di abete che magicamente spuntano in salotto, antichi villaggi palestinesi che per magia compaiono sotto l’albero, regali che magicamente appaiono e soldi che magicamente svaniscono; pance piatte che si trasformano in colline e colline che diventano Grand Canyon. E questo, sicuramente, anche grazie alla pettole: soffici e gustose “pallozze” fritte nell’olio, ottime con lo zucchero, con il vincotto, impastate con le alici o col filetto di baccalà, perfette con la salsa al formaggio… o semplicemente nature, senza condimenti, semplici, come mamma le ha fatte, alle prime luci del giorno di Santa Cecilia.

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COME SI CUCINANO LE PETTOLE?

Per cucinare le pettole bisogna impastare a lungo la farina aggiungendo lievito, un po’ di sale e dell’acqua calda per ottenere un impasto morbido. Successivamente si lascia riposare l’impasto per almeno un’ora, coperto da una coperta di lana. Con l’aiuto di un cucchiaio si lasciano cadere pezzi dell’impasto in una padella larga e profonda riempita con olio ad alta temperatura. Quando le pettole hanno raggiunto una colorazione dorata si lascia asciugare l’olio in eccesso su un foglio assorbente, per poi riporle in una coppa e gustarle con zucchero, miele o vincotto. La variante salata delle pettole, poi, si può ottenere aggiungendo all’impasto filetto d’acciuga, baccalà o della salsiccia a dadini.

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LA LEGGENDA DELLE PETTOLE!

Leggenda vuole che le pettole siano nate a Taranto Vecchia il 22 novembre 1220, quando una povera massaia, mentre stava preparando il pane, vide San Francesco camminare per le strade della città. Così, presa dall’emozione, lasciò l’impasto a casa e si gettò in mezzo alla folla festante, cercando di avvicinare il santo. Quando la massaia tornò a casa vide però che l’impasto era lievitato troppo e la donna, presa dalla rabbia, lo buttò in una pentola colma di olio bollente. Per miracolo la pasta del pane si gonfiò dorandosi… e da questo “errore” nacquero le pettole. Ora, signora massaia, non sappiamo chi tu sia, ma per questo errore ti siamo veramente grati!

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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