Tra i tagli della macelleria, la carne umana era il segreto più oscuro, un banchetto per gli ignari e una condanna per i sventurati.
C’era una volta una piccola macelleria situata in una cittadina remota, circondata da fitte foreste e montagne imponenti. La gente del luogo sapeva che il macellaio, un uomo taciturno di nome Jacob, aveva una reputazione strana. Alcuni sussurravano che la carne venduta lì non fosse solo di animali. Ma nessuno osava indagare troppo a fondo, temendo di scoprire la verità.
Una notte, un viaggiatore disperso nella nebbia fece una fermata alla macelleria. Entrando, fu accolto dal suono sinistro delle campane sulla porta. Jacob gli diede un sorriso affabile e cominciò a tagliare una carne succulenta dietro al bancone. Il viaggiatore notò qualcosa di strano nelle sue movenze, un’ombra dietro quegli occhi calmi.
Dopo aver comprato un pezzo di carne, il viaggiatore tornò al suo rifugio improvvisato nella foresta. Mentre cucinava la carne, notò un sapore strano, un’odore metallico che gli riempiva la bocca. Ma, affamato com’era, ignorò le sue preoccupazioni e divorò il pasto.
Quella notte, mentre giaceva nel suo letto improvvisato, il viaggiatore fu svegliato da strani rumori provenienti dalla foresta. Lontani, ma crescenti. Passi pesanti e lamenti soffocati. Con il cuore che batteva selvaggiamente nel petto, uscì nel buio, cercando di scoprire la fonte di quei suoni inquietanti.
Seguì il sentiero fino a quando non arrivò a una radura nascosta, illuminata da torce fioche. Lì, al centro di un cerchio di pietre, vide una scena che lo fece rabbrividire fino al midollo: Jacob, il macellaio, e gli abitanti del villaggio, radunati intorno a un fuoco ardente.
Orribilmente, capì la verità. Non era carne animale che vendevano. Erano esseri umani, carne prelevata da coloro che si erano persi nella foresta e non avevano mai fatto ritorno.
Sotto lo sguardo sbigottito del viaggiatore, Jacob si voltò lentamente verso di lui, un sorriso freddo increspato sulle labbra. “Benvenuto alla nostra cena,” disse con voce calma, mentre gli occhi del macellaio brillavano di una luce malvagia. “Vuoi unirti a noi?”
Il viaggiatore fuggì via, correndo attraverso la foresta buia, il terrore bruciante nella sua anima. Ma il suono delle loro risate malvagie e il ricordo dei loro occhi avidi lo perseguitarono per sempre.
E così, la macelleria dei cannibali rimase un oscuro segreto sepolto tra gli alberi, pronto a reclamare chiunque si fosse avventurato troppo vicino al suo orrore nascosto.
©Giuseppe Gallo, 2024. TUTTI I DIRITTI RISERVATI