“Liberi di Scegliere”, un pubblico convegno a 10 anni dalla scomparsa di Eluana Englaro

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È passato un decennio dalla battaglia di Beppino Englaro per l’eutanasia della figlia, Eluana Englaro, da 17 anni in stato vegetativo. Una battaglia che obbligò tutti gli italiani, cattolici e laici, a una riflessione sul fine vita.

Oggi c’è una legge in Parlamento, forse non si è combattuto invano … Sono passati dieci anni da quella sera del 9 febbraio 2009, quando Eluana morì nella casa di cura La Quiete di Udine, dopo 17 anni passati in un letto, in stato vegetativo permanente. Eluana lo aveva sempre detto ai suoi genitori e alle sue amiche: a un’esistenza del genere avrebbe preferito la morte. 9 Febbraio 2009, un giorno che rimarrà cristallizzato nei cuori e nelle coscienze dell’opinione pubblica. E’ per questo che, il Comune di Fragagnano (Ta), nella persona della Dr.ssa Serena Bisanti, Ass. alle Politiche Sociali e Pari Opportunità, vuole onorare la memoria di questo primo decennio, con la realizzazione e promozione del pubblico convegno dal nome: “ Liberi di Scegliere , Testamento Biologico: percorsi etici e giuridici ”. Un pubblico convegno, che avrà luogo domenica 31 marzo 2019 alle ore 19.15, presso la Sala Convegni di Palazzo Marchesale, in pieno Centro Storico a Fragagnano. Da una nota stampa di Vincenzo Ludovico, si puntualizza che, l’evento è patrocinato dal Comune di Fragagnano, guidato dal Sindaco Dr. Giuseppe Fischetti,  dal Movimento “ Fragagnano 2.0 ”, dalla Provincia di Taranto, dalla Regione Puglia e dall’Ambito Territoriale 7. Il singolare convegno, ancora nello specifico è patrocinato anche da: Fondazione Scuola Forense di Taranto, Ordine degli Avvocati di Taranto, Unione Camere Penali Italiane, Associazione Forense “ Nuova Avvocatura ”,  Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, Associazione “ Luca Coscioni ” ed Università “Lumsa”, in collaborazione con Ass. musicale “ Aede ”di Fragagnano. Inoltre, al pubblico convegno saranno attribuiti n° 2  Crediti Formativi per gli iscritti all’Ordine degli Avvocati di Taranto. Tra gli insigni relatori presenti, una degna attenzione merita la presenza di Beppino Englaro, padre di Eluana che, per la sezione “ testimonianze in-dirette ”,  getterà luce sulla dinamica assai complessa riguardante le vicissitudini della figlia, raccolte nel libro “ La verità senza limiti, la morte di Eluana in un Stato di diritti ”, scritto a quattro mani da Beppino Englaro e Adriana Pannitteri ed edito da Rizzoli Editore.  I saluti di rito saranno ufficializzati da una interessante cerchia:  Dr. Giuseppe Fischetti,  Sindaco Comune di Fragagnano,  Dr.ssa Serena Bisanti,  Ass. Politiche Sociali e Pari Opportunità,  Dr. Michele Emiliano,  Presidente Regione Puglia,  Dr. Giovanni Gugliotti,  Presidente Provincia di Taranto, Dr. Cosimo Borraccino, Ass. Attività Produttive Reg. Puglia, Don Santo Guarino Parroco di Fragagnano,  l’Avv. Rosario Levato,  Presidente Ordine degli Avvocati,  Avv. Paola Donvito,  Presidente Scuola Forense di Taranto, Avv. Egidio Albanese, Presidente Camera Penale di Taranto,  Avv. Giuseppe Simeone,  Presidente “ Nuova Avvocatura”, Avv. Maurizio Romano,  Presidente LIDU Taranto.  Alla tavola rotonda, saranno presenti per relazionare e porre un accento, sulle tematiche che aleggiano intorno al testamento biologico, specialisti del settore: l’Avv. Salvatore Sibilla, docente presso l’Università “ Lumsa” di Taranto il quale relazionerà su “ Le implicazioni etiche del Testamento Biologico ” ,  il Dr. Giuseppe Turco, consigliere della Regione Puglia parlerà sulla “ Divergenza tra deontologia sanitaria e applicazione di una D.A.T. ”. L’Avv. Fabrizio Lamanna, avvocato cassazionista dell’ Ordine degli Avvocati di Taranto, porrà un accento su “L’evoluzione normativa del Testamento Biologico” , l’Avv. Sergio Tatarano,  coordinatore cellula Ass. “ Luca Coscioni ” svelerà l’iter che bisogna percorrere su “ Come redigere le DAT, questioni operative e pratiche ”.

Infine, Beppino Englaro, padre di Eluana Englaro, coadiuvato da Don Ezio Succa, parroco missionario, ripercorrerà alcuni momenti salienti, tratti dal suo libro. A moderare il pubblico convegno, sarà l’Avvocatessa Immacolata Memmola dell’Associazione Forense “ Nuova Avvocatura ”. Ad incorniciare il fil rouge della serata, sarà il reading a cura della dott.ssa Barbara D’Amore, tratto dal libro “ La verità senza limiti, la morte di Eluana in un Stato di diritti ”. Il presente evento, è  fortemente voluto dall’ Assessore alle Politiche Sociali  e Pari Opportunità, la dr.ssa Serena Bisanti, la quale ha dichiarato: « In un mondo che ogni giorno, come un fiume in piena, tenta di bombardarci d’informazioni senza darci la possibilità di filtrare la fonte delle stesse, ritengo che sia importante organizzare convegni di questo tipo, servendosi di illustri relatori, al semplice scopo d’informare la gente sugli strumenti  legislativi messi in campo in tema di dichiarazioni anticipate di trattamento » . Continua l’Assessore: « Sono onorata che Beppino Englaro, nel decennale della scomparsa della figlia, abbia deciso di fare tappa nel nostro piccolo paese. So bene che la vicenda di Eluana ha diviso per anni l’opinione pubblica ma credo che nessuno di noi possa avere la presunzione di sapere quando una vita sia degna, o meno , di essere vissuta » Puntualizza Bisanti:  « Credo che nella vita, bisogna trovarsi in certe situazioni, per poter capire eventuali decisioni » Conclude l’Assessore Bisanti: « La vita senza limiti, il libro che impareremo a conoscere domenica 31 marzo, è il commovente ricordo di una paternità travagliata, ma anche l’atto di accusa di un uomo inascoltato nel momento più difficile: quello di una scelta dolorosa » .  «Nessuna famiglia dovrà patire quello che abbiamo subìto. Io posso solo continuare a battermi per una legge che rispetti la persona, che non dia ad altri se non a lei stessa il diritto di decidere del proprio corpo». Così esordisce la sinossi del libro di Englaro, ricordando la tragicità vissuta. Il 9 febbraio 2009 Eluana Englaro moriva. Ci sono voluti 6233 giorni perché il padre potesse liberarla e dirle addio. Diciassette anni, sospesa tra vita e morte, durante i quali Beppino Englaro ha lasciato il suo lavoro e si è immerso nelle carte. I suoi sono stati anni senza tregua, senza pause, senza possibilità di fuga o di riparo dalla violenza di una vita artificiale imposta a Eluana, da uno Stato etico, che può arrivare a privare delle libertà fondamentali i suoi stessi cittadini. In questo libro che, sarà presentato domenica 31 marzo a Fragagnano, l’autore rievoca i ricordi e le lettere di sua figlia e ripercorre gli ultimi mesi della vita di lei anche attraverso la propria storia di uomo riservato, costretto dagli eventi a farsi portavoce di un popolo silenzioso che ogni giorno, negli ospedali, si pone domande semplici e aspetta risposte umane, e viene invece abbandonato dalla politica in un limbo di sofferenza. Una battaglia, dunque, in cui Englaro è tuttora impegnato perché la libertà di cura sia un valore collettivo, perché la legge rispetti l’individuo e non dia ad altri, se non a lui stesso, il diritto di decidere della propria salute. Dalla morte di Eluana,  sono trascorsi 10 anni, 11 di processi e 16 sentenze tra opposizione del governo e associazioni cattoliche. Un caso che ha condizionato fortemente l’opinione pubblica e i legislatori. Da allora qualcosa è cambiato, ma restano ancora questioni irrisolte. Tra le novità più importanti, inoltre, impossibile non citare inoltre l’istituzione delle cosiddette D.A.T.  (Disposizioni anticipate di trattamento), ovvero l’atto con cui ogni persona maggiorenne e capace di intendere e volere può, in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o rifiuto rispetto a scelte diagnostiche e terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. Il cosiddetto testamento biologico, insomma, che ha costituito, il coronamento di un movimento sociale e culturale senza precedenti rispetto alle decisioni in materia di fine vita.

VINCENZO LUDOVICO

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