Dopo un solo anno di carriera da allenatore per l’allenatore dei Diavoli Rossi Francesco Festa (ex giocatore dello Striano in Eccellenza) si sono aperte le porte dell’Inghilterra. Di fatto il giovane tecnico è pronto, dopo una chiamata improvvisa che lo ha meravigliato, a partire per iniziare a luglio ad allenare la formazione Esordienti di terza serie (serie C italiana) dell’Accrington.
Una gran bella soddisfazione per la società dei Presidenti Renna e Fischetti e per lo stesso che commenta così: “E’ stato un anno molto intenso anche perché ho deciso di mettermi in discussione in una cosa in cui credevo ma che pensavo non fossi adeguato (il lavoro con i bambini): un conto è giocare a calcio un altro insegnare. Mi baso più sull’aspetto caratteriale che su quello tecnico e quindi ci tengo a formare, al meglio, il ragazzo. Non è stato facile inserirmi e per questo devo ringraziare i due Presidenti Renna e Fischetti che già conoscevo visto che, in passato, per qualche mese, ho fatto parte dei Diavoli Rossi: loro si ricordavano di me. Ci tengo tantissimo, inoltre, a ringraziare la persona più importante di tutti che mi ha aiutato in questo progetto, vale a dire Carmine De Falco: il suo carattere diretto e il suo atteggiamento mi sono serviti tanto. Grazie anche a Giampaolo Renna e a Goffredo Trombetta che per me è stato una sorta di rifugio. Ho scelto i Diavoli Rossi per la grande serietà della società”.
L’INGHILTERRA: “Inizialmente, nonostante, andare ad allenare fuori fosse il mio sogno, l’ho presa così così: questo perché, di colpo, durante un allenamento, fui informato da un mio parente. Ho vissuto tanto fuori dall’Italia ma questa sarà la mia prima esperienza da allenatore: devo dire che i miei genitori sono stati felici. Allenerò in terza serie inglese gli Esordienti dell’Accrington”.
L’AVVENTURA: “Dovrei partire a fine luglio e iniziare, appunto, ad allenare gli Esordienti. Come arriverò mi spiegheranno il da farsi. In Inghilterra le ore di educazione fisica sono correlate con la scuola calcio e il campionato sarà più o meno simile a quello italiano. Ho visto le strutture: sono mostruose. Inoltre, l’organizzazione è diversa”.
GLI OBIETTIVI: “Voglio restare fuori il più a lungo possibile e apprendere quante più cose positive possibili. Ho giocato a calcio non perché ero forte ma per via della mia tenacia: voglio insegnare ai ragazzi anche questo aspetto”.