Ravenna, 21 maggio 2019, ore 7:30. La città si è tinta di rosa. Le vetrine, i tavolini dei bar, le librerie. Tutto è un omaggio al rosa. Un omaggio al Giro D’Italia che, dopo la prima giornata di riposo, in un clima umido e piovoso, riparte da Ravenna alle 13:45, per una tappa veloce, la decima, Ravenna – Modena, 145 km perfettamente piatti, in un’ Emilia Romagna che non ha ancora, e difficilmente potrà farlo, dimenticato il sisma del 2012 che l’ha colpita e che portò via per sempre 26 vittime.
Un messaggio però importante per la regione e per la vita in generale. Ci sono “tappe” che fermano una parte del “giro”, ma la speranza nel domani non va fermata e la vita ci costringe a proseguire la nostra pedalata, nonostante il dolore, nonostante la rabbia. Il Giro che passa per l’Emilia Romagna è un giro di speranza, di vita, del “non arrendersi mai nonostante tutto”. Il centro e le strade dedicate al passaggio del Giro pullulano di persone. Stand, transenne, veicoli, sponsor, giornalisti, operatori. Tutto ha già preso la sua forma. A Ravenna sono tutti ciclisti, ma non della domenica. A Ravenna si “cammina” più in bici che a piedi. Non esiste, forse, ravennate che non possieda una bici. Quando li incontri per le strade, rilassati nel pedalare, ti accorgi che sono quasi figure “mitologiche”, metà uomini e metà biciclette. Il silenzio di questa città, la riservatezza, nasce anche da questo. La sera alla chiusura dei negozi o alla domenica, Ravenna vive nel silenzio. Poche auto, poche moto, infinite biciclette. A volte si è richiamati da qualche meccanismo che nelle bici un po’ datate porta un cigolio particolare ma mai fastidioso, sempre accogliente. A Ravenna si va in bicicletta a qualunque età. I bambini piccolissimi, i giovani, gli adulti, gli anziani. E gli anziani sono dei ciclisti nati. Usano questo mezzo con la padronanza con cui usano le proprie gambe. E a volte, per l’età ( mannaggia!), la bici funziona meglio di quelle. Le signore anziane in bicicletta con la gonna sono una cosa meravigliosa da ammirare. Non dimentichiamo però che la tappa parte da una città millenaria, una delle più belle d’Italia. Una città ricca di storia, di arte, di cibo gustosissimo. Una città che almeno una volta nella vita va vissuta in tutte le sue uniche e particolarissime caratteristiche. I riservatissimi ed eleganti ravennati, al passaggio del “loro” Giro d’Italia, saranno tutti in prima fila per non perdere neanche un attimo di entusiasmo e sana competizione, nella vicinanza di chi ormai sette anni fa ha perso tutto! Chi è rimasto in “gara” non si arrenderà!
Patrizia Giannotte
E20 aps