I commercialisti di Taranto bocciano gli ISA 2018: non sono ancora affidabili

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Come noto per l’anno 2018 gli ISA (gli Indici sintetici di affidabilità fiscale) sostituiscono gli studio di settore. 

Secondo questi Indici, come era già per gli studi di settore, il fisco verifica se le aziende dichiarano il giusto reddito e pagano le giuste imposte. La scadenza originaria di luglio è stata spostata al 30 settembre p.v.., perché i Commercialisti (Consiglio Nazionale, associazioni di categoria, ordini territoriali …)  dal almeno sei mesi segnalano al Governo ed al Garante del Contribuente (a cui si è anche rivolto l’Ordine di Taranto), numerosissime difficoltà operative del software appositamente predisposto per calcolarli. Tuttavia a seguito dell’ultimo decreto del 17 agosto 2019 si rende assolutamente necessario un intervento normativo che, almeno per l’anno 2018, renda facoltativa la loro applicazione. Al momento la scarsa affidabilità del software, gravi ritardi nella sua messa a disposizione e le continue modifiche, potrebbe comportare  gravissime conseguenze per le imprese.  “Quello che mi preme ribadire – afferma il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Taranto Cosimo Damiano Latorre –  è che l’intervento massivo dei Commercialisti e le pressioni continue sui Soggetti Istituzionali preposti deriva principalmente dalla necessità di togliere le imprese, soprattutto quelle più piccole e di medie dimensioni, dal caos che questo nuovo strumento presuntivo di verifica sta creando, verosimilmente adottato in tutta fretta, senza le adeguate riflessioni preliminari del legislatore che non ha tenuto conto  dei “suggerimenti tecnici”  dei commercialisti che pure sono stati puntualmente proposti.  A questo, come presidente dell’Ordine Territoriale di Taranto, non posso non aggiungere che tutti i Commercialisti, come da malcostume legislativo oramai reiterato da tempo, sono costretti a vedere modifiche e aggiornamenti intempestivi, anche e soprattutto nel mese di agosto!”  Appare dunque necessario che anche le associazioni datoriali facciano sentire la loro voce. Comprendo – conclude Latorre  – che ora sono momenti particolari per la formazione del nuovo Governo, ma anche quelli precedenti non sono stati particolarmente sensibili alle difficoltà puntualmente rappresentate dal mondo delle professioni e delle imprese, oramai in ginocchio da tante asfissianti scadenze – alcune inutili e duplicate –  in nome  della … “semplificazione fiscale”.

anynamenews

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