I mangiatori di filo. Ida Chiatante lavorerà in residenza al progetto  

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Abiti come case e universi emozionali. Per l’attività 2019 del Trac – Teatri di Residenza Artistica Contemporanea, dal 30 settembre al 5 ottobre al TaTÀ di Taranto, la designer Ida Chiatante sarà in residenza per lavorare al progetto “I mangiatori di filo”, con il supporto di Trac_Centro di residenza teatrale pugliese Crest – TaTÀ di Taranto. A fine residenza, prova aperta al pubblico del lavoro.

Il progetto nasce dall’esperienza maturata da Ida Chiatante nelle antiche botteghe sartoriali e dalle figure emblematiche dei sarti. Si attraversano temi, luoghi, affetti, oggetti e luoghi pregnanti, restituendo un affresco della società italiana degli anni ‘60: il ruolo della donna relegata dentro le mura domestiche alla funzione di ricamatrice o “occhiellatrice”; i legami regolati da tradizioni tra persone; la bottega intesa come famiglia e scuola di vita. L’ago e il filo simboleggiano le radici di una comunità annodata al territorio, scandita dai tempi lenti della vicinanza che stridono con la frenesia e i dettami del capitalismo contemporaneo rappresentato in scena da un imprenditore arrogante e senza scrupoli. Il percorso del progetto si incrocia con la vita di un migrante africano che bussa alla porta della sartoria per trovare lavoro e che incrina gli equilibri mettendo in discussione i valori della comunità.

Al termine della residenza, domenica 6 ottobre alle ore 18.30, un primo confronto con il pubblico del lavoro. L’equipe artistica del progetto “I mangiatori di filo”, oltre ad Ida Chiatante, che firma scene e costumi (come Studio IdaKia), testi e regia, comprende gli attori Michele Bramo, Vito Gioffreda, Daniela Delle Grottaglie, Chiara Petillo, con la partecipazione di Don Ciccio dj/producer, Giuseppe Marzio, Mohamed Mbye e il contributo video di Marica de Michele e l’aiuto regia di Michele Bramo. Posti limitati (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a 338.7933391).

 

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