Intervista all’avvocatessa Antonella Galeone sulla situazione ambientale del pianeta e non solo
Il 28 al 29 gennaio p.v. è stato organizzato , dall’Istituto Comprensivo “F.G. Pignatelli di Grottaglie, un evento intitolato “Uguali diritti per un unico mondo” che tratterà delle vecchie e nuove discriminazioni, dei diritti negati e di eco sostenibilità. Partners dell’evento sono le associazioni: “Fridays for future” , Babele, UdeL, Soroptimist Club di Grottaglie. Media partner radio Deltauno e AnyNameNews Il Giornale Quotidiano.
In particolare, l’evento del 28 gennaio consisterà in una Marcia dedicata ai diritti dei Bambini e delle Bambine per chiedere un mondo sostenibile, vivibile e inclusivo. La marcia partirà alle ore 9 dall’Istituto Pignatelli e si concluderà in piazza Principe di Piemonte alle ore 11; parteciperà John Mpaliza, meglio conosciuto come “The peace Walking Man”, un attivista dei diritti umani.
Il 29 gennaio l’Istituto Comprensivo “F.G. Pignatelli” di Grottaglie , in collaborazione con le associazioni: “Fridays for future” , Babele, UdEL, Soroptimist Club di Grottaglie , incontreranno gli attivisti per i diritti umani John Mpaliza e Soumaila Diawara. Nell’evento, che si terrà alle ore 16 presso l’auditorium dell’ IISS Liceo Artistico “V.Calò” di Grottaglie e denominato “Uguali diritti per un unico mondo”, si affronteranno le seguenti tematiche: vecchie e nuove discriminazioni, diritti negati ed eco sostenibilità. Interverranno anche i relatori proposti delle associazioni partner dell’evento.
Riporto di seguito l’intervista all’avvocatessa, giurista ambientale, Antonella Galeone che il 29 gennaio relazionerà per conto del Soroptimist Club di Grottaglie.
Avvocatessa Galeone, quali sono le motivazioni per cui il Soroptimist Club di Grottaglie ha aderito a questa iniziativa in cui lei fornirà il suo intervento?
Il Soroptimist è un’associazione internazionale che si occupa, oltre che dei diritti umani, di ambiente. Il Soroptimist è nato proprio nel 1921 da un gruppo di donne che volevano difendere una foresta di sequoie dagli incendi; quindi , il concetto di ambiente è innato nel club ed è anche il progetto del prossimo biennio di presidenza nazionale.
Di cosa tratterà, nello specifico, il suo intervento?
Da molti anni mi occupo di diritto ambientale e, inoltre, la localizzazione geografica dell’area di Taranto ci porta a fare una riflessione sulla nostra “Terra dei Fuochi”. Quando si sviluppano delle competenze in campo ambientale è giusto che si tratti il problema anche nelle scuole. In particolare, in questo dibattito del 29 gennaio porterò un tipo di comunicazione adeguata ai ragazzi e ai bambini, al fine di trasmettere loro l’amore per l’ambiente con la speranza che i bambini ed i ragazzi diventino adulti eco coscienti. Questa sensibilizzazione ambientale è necessario che nasca il più presto possibile; per questo è necessario realizzare questi eventi per dare ai giovanissimi una corretta informazione sull’educazione ambientale . Questi ragazzini devono sapere che il nostro stile di vita ha un impatto molto alto sull’ambiente. Quindi, tutte quelle pratiche che conducono ad un ciclo virtuoso del rispetto dell’ambiente è necessario che siano portate a conoscenza delle nostre realtà scolastiche. Io comunicherò in modo semplice e comprensibile, per i bambini e per i ragazzi, al fine di aumentare in loro la consapevolezza sulle emergenze che sta vivendo il nostro pianeta. Comprendere significa indirizzare i giovani sulle loro scelte professionali e di studio, in modo da farli convergere in una maggiore consapevolezza sule tecnologie già esistenti per l’ambiente, sullo sfruttamento dell’energia , sullo smaltimento virtuoso dei rifiuti, al fine di evitare lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali del pianeta . È compito della scuola fare questo. Ma la scuola opera in un contesto in cui anche le associazioni, le università e le fondazioni possono collaborano con le scuole in modo tale da portare delle persone competenti che possono approfondire questi temi.
Esistono dei principi ,a livello internazionale, sui quali i nostri ospiti andranno a focalizzare la loro attenzione. Innanzitutto, il principio dello sviluppo sostenibile che è il principio numero tre della famosa “Dichiarazione di Rio” del 1992 . Mi piace sottolineare l’importanza di questo atto internazionale perché è stato il primo che ha codificato dei principi come: sviluppo sostenibile, chi inquina paga. principio di precauzione , principio di prevenzione. Sono tutti i principi fondanti nel diritto internazionale e, attraverso questi principi, si può avere un evoluzione della coscienza ambientale. I particolare, il principio dello sviluppo sostenibile vuole consentire il soddisfacimento dei bisogni ambientali della generazione presente senza compromettere, attraverso uno sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali del pianeta ,il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni future secondo un principio dell’equità intergenerazionale. Inoltre, ci possiamo collegare ad una mentalità globale facendo nostro il principio di Greenpeace International ossia “pensa globalmente, agisci localmente”. Ossia, noi dobbiamo considerare il pianeta terra come la casa comune. Quindi, tutto ciò che accade sul nostro pianeta a livello di degrado ambientale, di inquinamento e di sfruttamento delle risorse, non ha dei confini geografici che possano limitare l’ impatto dei disastri ambientali. Possiamo ricordare Fukushima, Chernobyl, ecc. Il primo episodio che ha fatto nascere i trattati internazionali sull’ambiente fu il versamento di petrolio al largo delle coste della Gran Bretagna. Questo disastro fece nascere, tra i paesi europei, l’esigenza di sviluppare delle norme che potessero difendere, al di là dei confini nazionali, il mare, l’aria e tutte le risorse naturali del pianeta .
Infatti, lo sfruttamento delle risorse è un problema antichissimo!
Lo sfruttamento delle risorse è sempre esistito, è un problema antico, è nato con l’uomo, ha generato spostamenti migratori e consumo di materie prime. Non esistono dei Confini che possono tutelarci da questi disastri ambientali, non dobbiamo dimenticare che abbiamo un’emergenza climatica. Presto arriveranno anche i profughi climatici, le isole finiranno sott’acqua perché il livello del mare è in aumento e questo comporterà che le popolazioni di quei territori si sposteranno nell’entroterra. Quindi, nasceranno le guerre per l’accaparramento delle risorse naturali. L’emergenza climatica sta spingendo i capi di Stato di tutto il mondo ad intervenire su questo tema che ormai è un’emergenza totale.
Ricordo che nel 2015 c’è stato il primo accordo planetario sul clima ,l’accordo di Parigi, ratificato dalla quasi totalità dei paesi del mondo. E’ stato il primo accordo nella storia che ha generato una totale convergenza da parte di tutte le nazioni del mondo per la tutela delle biodiversità e, ogni paese membro dell’Unione Europea, ha definito delle azioni di mitigazione che andranno a mitigare le emissioni di CO2 nell’atmosfera.