Riduzione degli sprechi alimentari ed economia circolare del cibo come temi principali del secondo incontro del Living Lab “Politiche Locali del Cibo in Puglia” per il progetto Interreg V-A Grecia-Italia “InnoNets”.
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Si è appena concluso il secondo evento del ciclo “Politiche locali del cibo in Puglia”, previsto per il 9 luglio alle ore 16.00 sulla piattaforma Zoom. Il Politecnico di Bari ha co-organizzato l’evento con la Regione Puglia delineando un arco d’azione più ampio per affrontare al meglio tutte le tematiche trasversali dell’economia circolare del cibo. L’evento, denominato “Farm to fork and back to Soil: economia circolare del cibo e lotta allo spreco alimentare”, si pone come il secondo dei quattro incontri online del Living Lab previsti nell’ambito del progetto InnoNets “Innovative Networks for the Agrifood sector” (finanziato dal programma Interreg V-A Grecia-Italia 2014-2020, asse prioritario 1 – Innovazione e competitività) che mira a promuovere la cooperazione territoriale tra la Regione Puglia e la Regione delle Isole Ionie (in Grecia) nel settore agroalimentare. Partner del progetto sono la Regione delle Isole Ionie (Grecia), capofila; la Camera di Commercio di Corfù; la Regione Puglia – Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro, con il supporto tecnico di ARTI ed Innovapuglia spa; il Politecnico di Bari e la Lega Regionale delle Cooperative e Mutua di Puglia. Nel progetto InnoNets, il Politecnico di Bari cura un percorso di co-creazione e sperimentazione di linee guida per le politiche locali del cibo in Puglia.
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L’obiettivo di questo secondo appuntamento del living lab tematico sulle politiche locali del cibo è stato quello di contribuire alla riduzione degli sprechi alimentari, puntando a stimolare una strategia di innovazione sociale/tecnologica orientata a un consumo consapevole in grado di evitare gli sprechi alimentari sia nella catena di mercato che nell’economia delle famiglie. L’incontro tra innovazione tecnologica e sociale promosso dall’evento mira a favorire, attraverso la crescita dimensionale dell’esperienza del living lab e dei valori da esso stimolati, una trasformazione delle abitudini di consumo della realtà locale, avvicinandola ai criteri della dieta funzionale (scaling up). Inoltre, poiché il Living Lab “Farm to Fork and back to Soil – Economia circolare del cibo e lotta allo spreco alimentare” è una delle azioni del progetto InnoNets finanziato dal Programma Grecia-Italia 2014-20, sarà possibile condividere al di fuori dei confini locali le best practices generate, utilizzando la dieta mediterranea come elemento comune per agevolare il dialogo tra le realtà italiane e greche (scaling out)-. Il terzo risultato atteso è quello di promuovere allo stesso tempo, nuove competenze biotecnologiche in grado di assicurare una standardizzazione delle buone abitudini generate all’interno delle radici, dei valori e delle valenze culturali del settore agroalimentare delle diverse realtà (scaling deep). I risultati del living lab potrebbero infatti contribuire alla formazione di una strategia di economia circolare in grado di favorire l’occupazione attraverso nuove competenze professionali ad alta tecnologia in un settore tradizionale, quale quello agroalimentare, e la valorizzazione agricola delle cultivar tradizionali attraverso la loro applicazione come materie prime in nuovi cibi funzionali.
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L’evento ha visto la partecipazione di aziende e specialisti quali: Crescenzo Marino, Dirigente della Sezione Ricerca, innovazione e capacità istituzionale del Dipartimento sviluppo economico, innovazione, istruzione, formazione e lavoro della Regione Puglia; Andrea Minisci rappresentante di Vallefiorita, azienda pugliese che promuove un’alimentazione veloce ma al tempo stesso sana e rispettosa della qualità, del gusto e della tradizione; Marco Costantino di Avanzi Popolo, progetto ideato e sostenuto dall’Associazione di Promozione Sociale Onlus ‘Farina 080’, nata con l’obiettivo di attivare azioni contro lo spreco di cibo; Roberto Paladini di InnovAction, cooperativa specializzata nel compostaggio di comunità; Vito Carofiglio di Eggplant, startup pugliese focalizzata sulla creazione di bio-plastica ottenuta secondo i criteri dell’economia circolare e del principio “zero rifiuti a fine processo”; Giuseppe Cicco di Itest srl, impresa che utilizza tecnologie affidabili e sostenibili, valorizzando fattori quali risparmio economico ed energetico. L’incontro è stato organizzato dal Politecnico di Bari, con il supporto di Naps Lab srls e Regione Puglia, con il supporto di InnovaPuglia spa, nell’ambito del progetto InnoNets, i cui partner sono la Regione delle Isole Ionie (Grecia), capofila; la Camera di Commercio di Corfù; la Regione Puglia – Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro, con il supporto tecnico di ARTI e InnovaPuglia; il Politecnico di Bari e la Lega Regionale delle Cooperative e Mutua di Puglia.
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Dagli interessanti interventi dei relatori, sopra citati, è emerso un attento studio svolto in alcune città pugliesi in merito alla gestione dei rifiuti organici derivanti anche dallo spreco alimentare; quindi, è fondamentale pensare ad un accurato riuso degli scarti derivanti dalle aziende alimentari e dalle comunità. Quindi, lo scarto alimentare può diventare una risorsa per il territorio che, in questo caso, orienterebbe la sua economia verso un nuovo tipo di imprenditoria destinata alla bioeconomia e alla tutela dell’ambiente. Questo progetto potrà avere vita solo se si penserà alla creazione di reti realizzate secondo il sistema della quadrupla elica ossia una rete in cui: ricerca, aziende, istituzioni e consumatori possano interagire e collaborare per il suo successo. Le biotecnologie saranno fondamentali per il successo di questo progetto. Inoltre, grazie alla collaborazione con delle associazioni di volontariato, sorte sul territorio pugliese da qualche anno, il riuso del cibo proveniente da aziende produttrici, aziende di trasformazione, negozi al dettaglio e ristoratori può essere ridistribuito tra gli indigenti del proprio territorio. Le associazioni deputate a questa ridistribuzione di viveri, inoltre, collaborano con la Caritas, le mense sociali e altre associazioni al fine di allargare la rete sia nel proprio territorio ma anche nei territori limitrofi.
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Spesso è stato usato il termine “contaminazione” (come diffusione capillare del messaggio anti spreco), infatti per ridurre lo spreco alimentare bisogna lavorare sulla prevenzione dello spreco agendo sui produttori, sui distributori, sui consumatori, sui luoghi di spreco e tutti possono convergere sul fare la carità. Ci sono state alcune testimonianze di aziende pugliesi che hanno approcciato progetti di riuso. Sono innovative le tecniche di compostaggio che migliorano la produzione di compost ottimizzando i costi di gestione; per ciò che riguarda i rifiuti organici è fondamentale il ruolo dei cittadini che devono collaborare per fornire dei rifiuti organici il più possibile puri ossia senza la presenza di materiali non organici. Un altro esempio è stato quello della produzione di bioplastica (biodegradabile) da poliidrossialcanoati ricavati dalle acque reflue del settore alimentare (provenienti dai frantoi e dalla produzione lattiero casearia) che hanno sostituito polietilene e polipropilene componenti della plastica inquinante e non biodegradabile. Per concludere, mediante l’uso di impianti di separazione a membrana si possono filtrare le acque di scarto prodotte dalle industrie alimentari per ottenere acqua riutilizzabile dalla stessa azienda per i macchinari o per irrigazione, mentre dalla parte organica si può produrre mangime animale.
Quindi, bisogna pensare ai rifiuti provenienti dal cibo come una risorsa per le comunità pugliesi ma anche come un valido contributo per mantenere in buona salute il nostro pianeta.
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