Bufera…

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Percorro tranquilla la mia strada con la mia nuova bicicletta “artistica” appena completata. Pedalo orgogliosa del lavoro fatto. Fa molto caldo nonostante siano le sette di sera.

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Il cielo si é stranamente scurito. Guardandolo dietro di me lo vedo ingrigirsi sempre di più. Affretto la pedalata. C’é odore di pioggia e non mi ci voglio far trovare. Mi giro di nuovo per vedere il cielo e improvvisamente mi trovo proprio sotto al suo colore grigio scuro, di un grigio sempre più scuro e minaccioso.

All’istante il vento si fa forte, troppo forte per la mia figura e per la mia bici. I fiori colorati sopra questa che regalano allegria e bel tempo si piegano su loro stessi quasi a proteggersi da quella furia. Il vento comincia a disegnare tra le foglie cadute i suoi vortici nervosi e agitati.

Gira, gira, gira sempre più veloce. La pioggia comincia a cadere. Ma non é solo acqua, é vento, foglie, proiettili di pioggia che mi colpiscono con una forza che spaventa e fa male sulla pelle. Mi sento nulla davanti a tanta potenza.

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Fragile come essere umano la cui vita può finire così, tra un vento e una pioggia. Bufera. Come quelle che ti capitano all’improvviso nel tragitto della vita. Mi vedo già volare da una parte all’altra. Ma l’istinto di sopravvivenza ha la meglio.

Pedalare non é possibile con quel vento che soffia al contrario. Ho imparato nella vita che gli ostacoli bisogna provare a superarli prima di arrendersi agli eventi. Spingo la mia bici e non so come arrivo ad un riparo e l’ “Apocalisse” si mostra alla mia vista.

Penso ai miei bambini, a come sono cresciuti. Penso alle persone che commettono cattiverie e alla loro brutta vita e a chi li accoglierà quando questa sarà finita. Penso a quanto siamo fragili e nulla confronto alla potenza della natura! Penso a chi in questo momento si trova in mare nel bel mezzo di una furiosa lite tra Eolo e Nettuno. Penso all’Italia oramai Paese Tropicale. Penso e vedo la furia che imperversa. E poi d’improvviso si tranquillizza. E gli alberi non si agitano più e non si chiudono più su loro stessi. La lezione é finita e penso che anche questa volta me la sono cavata.

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