I più noti disturbi del comportamento alimentare restano anoressia e bulimima ma, a questi, si aggiungono dei nuovi disturbi del comportamento alimentare altrettanto preoccupanti come: l’ortoressia, la vigoressia o bigoressia, la pregoressia.
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L’Ortoressia è una maniacale attenzione sulla qualità del cibo e sui suoi rischi di contaminazione e di igiene. I soggetti affetti da questo disturbo, che possono essere sia maschi che femmine più spesso oltre i 30 anni, non riescono a fare vita sociale. Apparentemente questo disturbo si può mascherare da “bisogno di fare una vita sana” e quindi potrebbe non essere individuabile precocemente. Il comportamento ortoressico manifesta una ipocondria di base, le persone sono ossessionate dalla paura di ammalarsi e di contaminarsi, sono ossessionate dal desiderio di avere un corpo forte e resistente agli attacchi delle varie patologie.
In una società in cui “apparire” è sempre più in alto nella scala dei bisogni umani, gli ortoressici pensano che avere un corpo scolpito gli porterà successo e aumenterà la loro autostima. Proprio per la difficoltà di interpretazione del disturbo, la persona affetta da ortoressia non riconosce il suo problema e di conseguenza, spesso, non si rivolge a uno psicologo e a un nutrizionista ossia due figure professionali che dovrebbero collaborare per raggiungere il successo terapeutico verso l’ortoressia.
L’ortoressico deve rendersi conto che la sola alimentazione non può assicurare una buona salute e che, nelle varie fasi della nostra vita, esistono bisogni alimentari diversi; si può raggiungere e mantenere la forma fisica e mantenere un buon rapporto con il cibo. Il cibo spazzatura è accertato che fa male ma se qualche volta ci capita di consumarlo non rovinerà la nostra salute. Uno stile di vita sano può aiutare a mantenere in buona salute il nostro corpo ma non è sufficiente per sconfiggere per esempio il cancro, le malattie autoimmuni o le malattie degenerative del sistema nervoso. Purtroppo non “siamo solo ciò che mangiamo” ma anche “siamo per i geni che abbiamo”.
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La vigoressia, o bigoressia (dall’inglese “big”, grosso), è un disturbo psicologico caratterizzato da una distorta percezione corporea che porta il soggetto a sentirsi sempre troppo esile, gracile e magro, temendo di apparire “minuto” e debole. Il vigoressico fa molto sport in palestre e centri sportivi, cura attentamente l’alimentazione, vuole potenziare sempre più la sua massa muscolare, fa molto uso e abuso di integratori alimentari e steroidi anabolizzanti. La vigoressia è più diffusa nella popolazione maschile, tuttavia starebbe prendendo piede anche tra le donne; la fascia di età più colpita è quella dei 25 ai 35 anni, ma anche gli over 40 spinti, dall’idea di ringiovanire, si lasciano attrarre dagli allenamenti intensivi e da un’alimentazione rigorosa. I vigoressici sono soggetti insoddisfatti di sè stessi che sentono la necessità di modificare il loro fisico per potenziare la propria autostima; si dedicano sempre più ore all’attività di fitness e ingurgitano sempre più integratori, con le dovute conseguenze psico-fisiche. Invece, mentre lo sport eccessivo può indebolire l’apparato muscolare rendendolo più predisposto agli infortuni; a livello dietetico, l’utilizzo di steroidi anabolizzanti può generare dei gravi effetti collaterali. Inoltre, le diete iperproteiche impegnano eccessivamente i reni, tanto che questi, a lungo andare, potrebbero subire un grave danno. Anche in questo caso il problema può essere risolto con la collaborazione tra psicologo e nutrizionista.
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Infine, la pregoressia è un termine che nasce dall’unione delle parole “pregnancy” e “anorexia” (cioè gravidanza e anoressia) ed è un disturbo alimentare che affligge le donne in gravidanza che non vogliono aumentare di peso durante la gestazione per questo fanno allenamenti frequenti e diete ipocaloriche; la conseguenza è l’aumento del rischio di depressione, anemia e ipertensione per la gestante e di malformazioni per il feto. Spesso il problema sorge perchè le future mamme non vengono supportate da specialisti della nutrizione durante la gestazione. Le future mamme a rischio di pregoressia parlano in modo distaccato e indifferente della loro gravidanza, si preoccupano molto del loro aspetto fisico e vivono in modo inadeguato il cambiamento corporeo.
Sicuramente, le donne che avevano sofferto in precedenza di problemi di anoressia o bulimia sono più predisposte, durante la gravidanza, alla pregoressia perchè la gravidanza potrebbe costituire un evento traumatico e incontrollabile. Invece, in quelle donne che non avevano mai sofferto di disturbi alimentari, il problema in gravidanza sembra sorgere da atteggiamenti ossessivi per la forma fisica. Per risolvere il problema basterebbe seguire i consigli del proprio ginecologo e farsi seguire da un esperto della nutrizione per evitare di accumulare troppi chili durante la gravidanza.
Per ognuno di questi problemi esistono degli specialisti che vi possono seguire. I loro consigli vi possono far ritrovare in fretta la forma fisica.
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