Oggi, 30 settembre, l’amatissimo cantautore, showman, mimo, ballerino e produttore discografico Renato Zero compie 70 anni ed esce con il suo nuovo album in tre volumi “Renato Zero Settanta”.
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Una carriera iniziata a 14 anni che a 70 anni è ancora sfavillante, che vede i suoi sorcini più innamorati che mai della sua musica, dei suoi messaggi e del suo grande cuore. Si, perché Renato Zero il cuore lo ha sempre messo nelle sue opere d’arte chiamate canzoni; i testi sono veri capolavori, mai banali, mai monotoni, anzi sono testi che raccontano, descrivono, commentano la società e i suoi problemi.
Renato Zero è sempre stato vicino, particolarmente, alla condizione giovanile e dei giovani è stato il mentore, l’amico, la guida ; nei testi delle sue canzoni ha trattato il problema della droga, della depressione, dell’emarginazione, dell’integrazione, della sessualità e della vita. Ma Renato Zero è stato anche vicino agli anziani, agli emarginati e a “tutti gli zeri del mondo”. E’ l’artista che parla della gente di periferia “Dove vivere è un terno alla lotteria, dove un miracolo è un pane in più, un giorno in più che strappi tu”.
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E’ l’artista irriverente, stravagante, imponente e grazie ai messaggi di protesta o di rimprovero delle sue canzoni dichiara: “Sono stato invadente, eccessivo, lo so, il pagliaccio di sempre, anche quello era amore però”.
Con il suo look coloratissimo e vistoso è stato il pifferaio magico che offriva la stampella, la carezza, il conforto ai bisognosi di amore e comprensione , ma …“Dietro questa maschera c’è un uomo e tu lo sai , l’uomo di una strada che è la stessa che tu fai e mi trucco perché la vita mia non mi riconosca e vada via”.
Sono certa che per Renato Zero i suoi 70 anni non saranno un traguardo, ma un nuovo punto di partenza per nuove “Spiagge immense ed assolate …” .
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Del resto un artista, un creativo, un “mercante di stelle” deve continuare a infondere speranza e non illusioni con altre meravigliose canzoni. Renato continuerà a riempire i teatri perché i suoi sorcini sono tanti e di tutte le età, tutti bisognosi ancora del loro maestro, stanchi di essere “Manichini, senza volto, senza età…” perché “Il manichino ha un’anima e forse non lo sa”.
Auguri Renato affinché tu ci possa stupire ancora.
Ciao Ni.
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