Sono trascorsi sette mesi dall’inizio della pandemia in Italia ma, ancora, si continua a discutere su quali, quando e come usare una mascherina. Sbalorditivo! Abbiamo esaurito ogni capacità di apprendimento? Oppure abbiamo bisogno di altri contagi e vittime per capire come gestire ogni possibile forma di protezione fino a quando esisteranno delle terapie e dei vaccini efficaci?
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I microrganismi e i virus, in particolare, non scelgono chi colonizzare; il loro obiettivo è espandersi e riprodursi. I virus possono colonizzare un microrganismo come un dinosauro, le dimensioni della loro vittima non contano!
Fortunatamente, dopo sette mesi di instancabile lavoro dei medici, paramedici, ricercatori e tecnici, il Covid-19 si conosce meglio ma non si conosce benissimo. L’allerta non è finita e, dopo aver abbassato la guardia durante i festini e le rimpatriate estive, oggi ci ritroviamo a fare i conti con una nuova ondata di contagi che cominciano a far “gelare il sangue” alle istituzioni , alla sanità e a tutti coloro che hanno un po’ di buon senso.
Tra messaggi distorti dei media , dei social, dei facoltosi e audaci imprenditori e degli “opinionisti della porta accanto” ai quali si sono aggiunti gli slogan dei negazionisti, dei complottisti e dei “cacciatori di voti” ,la gente ha incominciato a credere che “non ce né coviddi”, che la pandemia è stata solo creata a tavolino. In TV si vedevano le testimonianze dei sopravvissuti e di chi aveva visto sterminata la famiglia, sovrapporsi a starlette, vips, politici che spaziavano tra cene e raduni senza usare i presidi di protezione consigliati. Tra gli amici e i conoscenti, anche professionisti sanitari, c’era chi negava l’uso della mascherina e non rispettava il distanziamento sociale. Gli anziani, potenzialmente i più a rischio di contagio e di complicazioni, erano radunati nelle piazze a fare comunella con la mascherina non indossata o indossata in modo non corretto.
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I saccenti turisti, discesi come Unni in Puglia, erano senza mascherina ovunque; distanziamento sociale inesistente e movida sfrenata fino a notte fonda. Non dobbiamo escludere i festeggiamenti di diciottesimi, cresime, prime comunioni e matrimoni categoricamente all’insegna di mascherine assenti o di stoffa, non a norma, abbinate al colore dell’abito. Poi si sono aggiunte altre informazioni come: “La mascherina all’aperto no e nei locali si, però se sei seduto no e se ti alzi si, tra i giovani no e tra gli anziani si” … Ma che modi sono questi di dare delle regole?
Echeggiava ovunque lo slogan: “L’epidemia è finita, il sole e il caldo uccide il virus, siamo liberi!”. Certo, infatti l’epidemia è talmente finita che oggi siamo già alla soglia dei seimila contagi giornalieri! Complimenti a tutti per la confusione che avete creato, per i messaggi distorti che avete divulgato!
E’ pur vero che la gente segue coloro che si conformano ai loro bisogni ma, di correnti di pensiero se ne sono create fin troppe e il risultato è stato uno solo: anarchia.
I droplets (emissione di secrezioni respiratorie e salivari in forma di goccioline, espulse quando si starnutisce e si tossisce) di chi è positivo al virus volano veloci durante un colpo di tosse o uno starnuto e il distanziamento di un metro non basta più . Il Covid-19 si trasmette soprattutto attraverso le goccioline emesse parlando, tossendo e starnutendo , quindi , per evitare il contagio, la distanza di sicurezza consigliata è di 1 metro per chi parla con tono di voce normale; mentre, nel caso di tosse o starnuti la distanza diventa 8 metri.
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Alla luce di queste informazioni, come si può stare in un locale al chiuso senza mascherina? Ma come si può mangiare con la mascherina? Come si può stare all’aperto senza mascherina?
Oggi, la situazione pandemica la conosciamo meglio e per ancora del tempo dobbiamo convivere con il virus cercando di non contrarlo. Quale soluzione ci verrà in aiuto?
Igiene delle mani e del corpo, distanziamento sociale, uso delle mascherine.
Come scegliere la mascherina giusta?
Le mascherine chirurgiche: sono costituite da tre strati sovrapposti di tessuto-non-tessuto sono dei dispositivi utili per proteggere soprattutto le altre persone, impedendo alle goccioline emesse durante l’espirazione, con un colpo di tosse o parlando di raggiungere chi abbiamo intorno. Sono utili quando vengono indossate da tutte le persone che si trovano in uno stesso ambiente. Se ognuno porta correttamente la propria mascherina chirurgica nessuno può contagiare gli altri.
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Mascherine FFP1, FFP2, FFP3: il gruppo 1 ha una una capacità filtrante delle particelle sospese nell’aria garantita dell’80%, il 2 del 94% e il 3 del 99%. Solo Ffp2 e Ffp3 sono ritenute idonee a proteggere dagli agenti patogeni a trasmissione aeree. La funzione della valvola è consentire all’aria calda che viene espirata di uscire dalla mascherina con l’obiettivo di rendere meno faticoso il tenerla indosso a lungo. La valvola non compromette la capacità filtrante dall’esterno verso l’interno (al 94% o al 99% a seconda del modello), ma è evidente che proteggono molto bene chi le indossa, ma non le persone intorno.
Ora, per ridurre i contagi l’unica arma a nostra disposizione è la mascherina, indossata correttamente su bocca e naso ad oltranza, in ogni luogo all’aperto e ancora di più al chiuso, se vogliamo salvare la nostra salute, la salute dei nostri cari e anche l’economia.
Tenere sotto controllo i contagi permette di proteggere il lavoro di tanta gente che, altrimenti, finirebbe sul lastrico; inoltre, evitiamo di portare il virus in casa propria per poi restare in quarantena o finire in una rianimazione. Le regole, spesso, non sono create per generare una “dittatura”, ma per renderci liberi da situazioni più pericolose e incontrollabili.
Per arginare il Covid-19 dobbiamo essere uniti e solidali nell’igiene e nei comportamenti che tutti, proprio tutti , dobbiamo eseguire insieme.
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