Febbre, vomito, mal di testa? Colpa delle masciàre!

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Febbre, vomito, mal di testa… i classici sintomi dell’influenza, del Covid… o del malocchio! Se riscontrate che questi sintomi rientrano (per fortuna) nella terza opzione, fonte e soluzione di esso è la masciàra!

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Per “masciàra”, in Puglia, s’intende la strega, la fattucchiera, la megera… insomma una donna iniziata a quei culti pagani legati alle stagioni, al sole, alla luna, alle stelle, ai cicli naturali. Le masciàre apprendono le formule e i magici incantesimi nella notte del venerdì santo, lontane e ben nascoste dagli uomini di Chiesa che per secoli le hanno processate e giustiziate anche in questa regione del sud Italia.

Secondo un’antica leggenda barese, le masciàre avevano il potere di trasformarsi in gatti neri. Donne malvagie che, grazie ai loro ungenti, causavano disgrazie di ogni tipo. L’olio masciàro, con la quale si cospargevano per trasformarsi, era l’elemento più temuto e più cercato dai cacciatori di streghe che, tuttavia, preferivano tenersi lontani dal famigerato Arco delle Streghe di Bari vecchia, vicino al Castello Svevo, popolato da masciàre e dai demoni richiamati dai loro riti oscuri. L’unico modo per attraversarlo era farsi il segno della croce tre volte, ripetendo una formula magica che avrebbe riportato la gatta masciàra alle sue sembianze umane. 

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Nonostante la malvagia nomea, in Puglia le streghe non sono mai state così temute. Infatti fino alla fine del secolo scorso, nei paesini pugliesi, le masciàre erano figure note, allo stesso tempo apprezzate e temute dalla gente del luogo. Ad esse ci si rivolgeva per guarire i propri problemi, fisici ed emotivi, puntualmente risolti attraverso filtri guaritori più efficaci di qualsiasi soluzione sanitaria “ufficiale”. 

Le masciàre sono streghe preparatissime, abili nel praticare sia la “magia bianca” che la “magia nera”, applicate con creatività in base alle situazioni da affrontare.

Per far tornare a casa un fidanzato fuggito, ad esempio, la masciàra infila in un’arancia forata una ciocca di capelli o un’unghia dell’amato, poi avvolge il frutto attorno a un filo di spago e lo infilza con degli spilli mentre pronuncia oscuri incantesimi. L’arancia diviene così un potente talismano, che terrà legati i due amanti come lo spago con l’arancia.

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Ma è il malocchio il vero spauracchio per tutte quelle persone non gradite alla masciàra. Una maledizione che si manifesta come un influenza, attraverso febbre, vomito e mal di testa; legata solitamente a sentimenti di odio, invidia e rancore. Come guarire dal malocchio?

Fortunatamente, così come chi crea un virus per PC elabora anche il suo antivirus, anche le masciàre, oltre a lanciarti il malocchio, hanno il rimedio per annullarlo. Uno dei metodi più conosciuti è quello di versare tre gocce d’olio in una bacinella piena d’acqua. Se l’olio si disperde nell’acqua il malocchio non c’è, ma se invece si concentra al centro della bacinella, allora, la maledizione è compiuta e bisogna intervenire al più presto cercando di sciogliere l’olio con del sale, così da annullare il sortilegio.

Febbre, vomito, mal di testa… gli stessi sintomi del Covid! Che il coronavirus sia allora un potentissimo malocchio scagliato sull’intero pianeta? Se la risposta fosse positiva, allora, chiediamo alle masciàre di tutto il mondo di intervenire con i loro incantesimi e salvarci al più presto! 

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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