Gigi Proietti se n’è andato. Il suo cuore, che ha donato al pubblico per oltre 50 anni, ha infine ceduto. Il mondo dello spettacolo italiano ha perso un icona del teatro, del cinema, della televisione e del doppiaggio. Un vero mattatore che spaziava dal dramma alla comicità con estrema naturalezza. Difficile trovare una persona che non abbia apprezzato la “compagnia artistica” di Proietti, la cui iconica ironia caratterizzava i suoi simpatici personaggi, dotati di una romanità che ne caratterizzava l’italianità… come Alberto Sordi. La sua vita e la sua carriera sono facilmente reperibili, noi vogliamo ricordarlo con alcune perle.
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Fra tutti i territori esplorati da Proietti, sicuramente il teatro era il suo ambiente naturale. Esordì sul palcoscenico poco più che ventenne, recitando in spettacoli d’avanguardia e opere del teatro classico. Da attore divenne anche regista teatrale e di opere liriche. La sua ironia intelligente lo rese erede spirituale di Ettore Petrolini, mattatore romano dei primi del ‘900 del quale Proietti portò in scena diversi sketch. Il repertorio comico di Gigi era praticamente infinito, composto da monologhi, scenette, barzellette e ispirato al grande mondo dell’avanspettacolo. Uno degli sketch più interessanti è quello tratto da “La Signora delle Camelie”, diventato un cult intramontabile e immortalato nel film “Un’estate al mare” di Carlo Vanzina (2007).
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Le barzellette erano un vero cavallo di battaglia di Gigi Proietti, piccoli esempi di sketch comici portabili che seppe narrare in modo coinvolgente e con ritmi perfetti, sia a teatro, che al cinema e in televisione. Ed è proprio sul grande schermo che sempre Carlo Vanzina, nel 2004, gli dedicò una mini antologia nel film collettivo “Le Barzellette”. Ecco alcune delle barzellette più iconiche raccontate e interpretate da Gigi Proietti.
https://www.youtube.com/watch?v=MEuzrTFPu-c
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La Commedia Italiana è stato il veicolo che lo rese popolare in tutta Italia, grazie alla collaborazione con registi del calibro di Ettore Scola (“Se permettete parliamo di donne”), Mario Monicelli (“Brancaleone alle crociate”, “La mortadella”, “Panni sporchi”), Pupi Avati (“Bordella”), Pasquale Festa Campanile (“Conviene far bene l’amore”), Alessandro e Vittorio Gassmann (“Di padre in figlio”, “Il premio”), Neri Parenti (“Ma tu di che segno 6?”) e Fausto Brizzi (“Indovina chi viene a Natale?”). Importante per lui fu il film “Casotto” (1977) di Sergio Citti, al quale fece seguito ideale “Tutti al mare” (2011) di Matteo Cerami. Negli ultimi anni la sua presenza nel cast di un film era sinonimo di grande qualità e, per le commedie, di divertimento assicurato. La sua ultima interpretazione è stata quella di Mangiafuoco nel “Pinocchio” di Matteo Garrone (2019), ma il suo personaggio più iconico resterà sicuramente quello di Bruno Fioretti, alias “Mandrake” ,nel cult del 1976 “Febbre da Cavallo” diretto da Steno (Stefano Vanzina): un simpatico imbroglione che scommette sulle corse dei cavalli senza mai intascare una vittoria. Un personaggio che a Proietti ha regalato il successo, e che è stato ripreso più volte dai figli di Steno, Carlo ed Enrico Vanzina, rispettivamente nel sequel “Febbre da Cavallo – La Mandrakata” (2002) e “Un’estate ai Caraibi” (2009). Di “Febbre da Cavallo” uno dei momenti più divertenti è sicuramente lo spot del “Wisky maschio senza rischio”.
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In televisione la fama di Proietti si è consolidò con gli spettacoli assieme a Renzo Arbore, con gli spot (“Caffe Kimbo, a me me piace”) e, soprattutto, con il Maresciallo Rocca: un carabiniere di Viterbo integerrimo ed ironico che, nell’arco di 5 stagioni (1996-2008), divenne uno dei personaggi più amati delle fiction RAI.
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Cantante e poeta della romanità, Gigi Proietti è stato anche un grande doppiatore. La sua voce calda e impostata è stata “prestata” a Anthony Hopkins, Dustin Hoffman, Kevin Costner, Sylverster Stallone, Robert De Niro, Kirk Douglas, Marlon Brando e tanti altri. Anche il mago Gandalf, intepretato da Ian McKellen, negli ultimi film aveva la sua voce. In questo campo la sua interpretazione più celebre è quella del Genio nella trilogia animata di “Aladdin” targata Disney, nella quale diede anche sfoggio delle sue abilità canore.
Ed è proprio con una canzone che, come nel finale di uno spettacolo, vogliamo chiudere questo articolo. “Un amico come me” è forse il modo migliore per descrivere Gigi Proietti. Nessuno di noi avrà più un amico come Gigi, che in oltre 50 anni ci ha tenuto compagnia spaziando dal pianto alla risata. Ciao Gigi.
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