Molti dei capi di abbigliamento che indossiamo sono realizzati con tessuti trattati con sostanze nocive alla salute. Inoltre, esaminando l’aspetto legato dell’inquinamento, queste sostanze nocive sono pericolose per l’ambiente e potrebbero finire nella catena alimentare.
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L’industria tessile è la seconda più inquinante al mondo perché usa oltre 2000 sostanze chimiche e sui capi d’abbigliamento spesso restano delle tracce che passano sulla nostra pelle. Le conseguenze causate da queste sostanze non sono ancora certe, l’unica certezza è che molte di queste sostanze vengono assimilate dall’organismo e si possono accumulare nel tempo. Utilizzare capi nocivi significa inalare ed introdurre nell’organismo sostanze dall’alta incidenza cancerogena, irritante e allergizzante.
Secondo uno studio realizzato dall’UE, l’8% delle patologie dermatologiche è causato dai vestiti che indossiamo e sempre l’UE, posiziona il settore dell’abbigliamento al primo posto per quanto riguarda gli elementi chimici pericolosi.
Ecco il motivo per il quale, dare la preferenza a capi realizzati con fibre naturali (canapa, lino, lana organica e cotone organico). Le sostanze chimiche che sono più utilizzate in ambito tessile, specialmente su tessuti economici, provenienti da una produzione extracomunitaria sono:
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- Carrier alogenati: sostanze utilizzate per tingere i tessuti alle basse temperature e possono essere cancerogene;
- Formalmeide: gas che viene utilizzato come conservante e disinfettante per funghi e batteri;
- Antiparassitari: utilizzati nei container che trasportano i capi d’abbigliamento;
- Ftalati: migliorano l’elasticità e la morbidezza delle materie plastiche e vengono utilizzati per evitare di far sgretolare le stampe delle magliette;
- Clorofenoli Pcp, Tcp: utilizzati come antimuffa e conservanti;
- Paraffine clorurate: sono usate come ritardanti di fiamma e sono molto inquinanti;
- Solventi clorurati: sono utilizzate per la pulizia dei tessuti e danneggiano l’ozono;
- Nichel: sostanza allergizzante rilasciata dai coloranti;
- Alluminio: usato come mordente nei tessuti per favorire l’adesione dei coloranti ed è molto corrosivo;
- Metalli pesanti: piombo, mercurio, utilizzati in coloranti e pigmenti. Si accumulano nell’organismo generando molti danni alla salute.
Il modo migliore per ridurre al massimo la concentrazione di sostanze tossiche sarebbe quello di lavare i capi prima di indossarli per la prima volta. Questo accorgimento consente di scaricare buona parte delle sostanze chimiche. Per il lavaggio utilizzate il dosaggio minimo di detersivo ed evitate l’uso dell’ammorbidente. Inoltre, bisogna essere più attenti alle etichette dei prodotti, preferendo capi d’abbigliamento prodotti in Italia e in Europa o che abbiamo le certificazioni di non tossicità.
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