Una scoperta sconvolgente! La slitta di Babbo Natale non è mai decollata dalla Lapponia… ma da Bari!
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E’ la vigilia di Natale! E come ogni anno i bambini di tutto il mondo, prima di andare a dormire, preparano i biscotti per Babbo Natale: il panciuto uomo barbuto vestito di rosso che, in questa magica notte, consegna i doni ai bimbi buoni e il carbone ai più discoli.
Secondo la tradizione la slitta di Babbo Natale, trainata da 8 renne, parte la notte del 24 dicembre dal suo villaggio, non molto distante da Rovaniemi, capitale della Lapponia, a Nord della Finlandia. Un luogo freddissimo, pieno di neve e a pochi passi dal Circolo Polare Artico.
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Ma questo magico villaggio sembrerebbe in realtà una “residenza falsa” e il famoso Babbo Natale, in realtà, è un impostore!
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Ma allora esiste Babbo Natale? E dove vive in realtà?
Babbo Natale esiste. E’ un santo, San Nicola (o San Nicolaus… vi dice niente?), e vive a Bari!
Bari, capoluogo della Puglia, nel Sud Italia. Una città del Mediterraneo che si affaccia sul mar Adriatico. Qui in inverno c’è solo pioggia e la neve è più unica che rara. Una città che è l’opposto della presunta residenza di Babbo Natale!
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Bari è un centro religioso importante sia per la religione cattolica che per quella greco-ortodossa, entrambe accomunate dal culto di San Nicola, il patrono della città, austero vescovo dell’Asia Minore (l’attuale Turchia), vissuto tra il 270 e il 343 d.C. Le sue reliquie, traslate dalla città di Myra (nell’attuale Turchia) a Bari verso la fine dell’anno mille, sono tuttora conservate nell’omonima basilica nel centro storico della città pugliese, che festeggia San Nicola ogni 6 dicembre.
Dall’analisi del cranio del santo è emersa una ricostruzione di San Nicola: un uomo anziano, piuttosto magro, con barba e capelli grigi, un colorito olivastro e il naso danneggiato da una brutta frattura. Non proprio il Babbo Natale che tutti conosciamo!
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Nonostante la sua poca somiglianza con il classico Babbo Natale, San Nicola, nella sua vita, di regali ne ha fatti tanti! Ad esempio riportò in vita tre bambini scannati da un perfido oste e posti in salamoia all’interno di una tinozza per essere serviti come cibo agli incuranti clienti della taverna. Un dono importantissimo, quello della vita, che San Nicola ha fatto a questi bambini; e di doni ai bambini San Nicola continuò e continuerà a farli, anche come Santa Claus, avverando i desideri dei più buoni e regalando un po’ di buone maniere a quelli più discoli. Nell’Europa Centrale, infatti, si narra che nella notte tra il 5 e il 6 dicembre San Nicola, a cavallo di un asinello carico di ceste di legno carico di doni, attraversi il continente assieme all'”uomo nero”, che si deve occupare di punire con la frusta i bambini cattivi.
San Nicola, poi, è noto per aver donato tre borse piene di monete d’oro a tre fanciulle in cerca di marito, ma prive della necessaria dote, salvandole da una vita di prostituzione. Queste tre borse sono raffigurate nell’iconografia da tre palle d’oro, simili a quelle che appendiamo sui nostri alberi di natale.
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La figura di San Nicola come dispensatore di doni fu impersonata per la prima volta in Francia, nel XIV secolo, da un giovane studente che, la notte del 6 dicembre, si vestiva col pallio rosso sulle spalle, la mitra in testa, il bastone in pugno e la barba bianca, andando di casa in casa distribuendo regali ai bambini. Questa usanza si diffuse in tutta Europa e poi, grazie ai coloni olandesi, anche nel Nuovo Mondo.
Così, gradualmente, San Nicola si trasformò in Babbo Natale. Il carro trainato da una renna divenne una grande slitta trainata da otto renne. La sua casa affacciata sul Mediterraneo si spostò a nord, “al freddo e al gelo”. La Coca-Cola e il mondo consumistico che si è andato affermando nel tempo ha reso Babbo Natale un imprenditore dei regali, con fabbriche ed eserciti di elfi operai a suo servizio 365 giorni l’anno.
Ma il cuore di San Nicola e della città di Bari batte ancora in quel simpatico, arzillo e panciuto vecchietto, che nella magica notte di Natale, e delle Feste in generale, continua a scaldare i cuori dei bambini e delle loro famiglie, assieme alla Befana e a Santa Lucia.
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