I cibi senza glutine stanno ottenendo un grande successo in ambito dietologico. I prodotti gluten-free, negli ultimi anni, hanno rimpiazzato i cibi integrati con vari nutrienti e ottengono un grande successo tra i cultori della linea e della forma fisica.
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Il glutine è un complesso proteico naturalmente presente in diversi tipi di cereali (orzo, frumento, segale, avena, farro, kamut, ecc.), viene utilizzato nell’industria alimentare in prodotti come sughi, succhi di frutta, ecc. Le persone affette dal morbo celiaco hanno un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, causata dal glutine, e la conseguenza è un danno alla mucosa intestinale. Si può presentare con nausea, vomito, diarrea, stipsi e addome gonfio. Nel paziente celiaco l’unica terapia possibile è un’alimentazione senza glutine. Tra i test per la diagnosi di celiachia troviamo il dosaggio ematico di anticorpi ed autoanticorpi, come la transglutaminasi anti-tissutale (tTGA), gli anticorpi anti-endomisio (EMA) e gli anticorpi antigliadina (AGA). Normalmente, le persone che seguono una dieta sbilanciata, accusano spesso addome gonfio e disturbi dell’alvo e sono indotti spontaneamente a trarre delle conclusioni affrettate; infatti, suppongono frequentemente di essere intolleranti al glutine. In realtà, esiste una forma di sensibilità al glutine non celiaca (NCGS), ossia una reazione avversa al glutine con sintomi simili alla celiachia ma attenuati. La diagnosi di NCGS avviene per esclusione della celiachia ossia per negatività accertata dei test tTGA, EMA e AGA . La cura, anche in questo caso, è l’eliminazione del glutine, mentre possono essere tollerati gli alimenti con tracce di glutine o piccole quantità di questa proteina. Negli ultimi anni si è verificato un aumento di casi di NCGS e le cause sono ancora in fase di studio.
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In Italia il mercato del “gluten-free” interessa circa 6 milioni di persone che hanno deciso di eliminare il glutine pur non essendo celiaci o sensibili; tutto merito del marketing sfrenato delle aziende produttrici che hanno conferito al glutine una non meritata immagine negativa. Molte persone decidono autonomamente di seguire un’alimentazione senza glutine o per scelta personale o per imitare lo stile alimentare condotto da celebrità dello spettacolo o dello sport. In teoria, una dieta senza glutine, dovrebbe portare a un calo di peso, perché vengono eliminati alimenti ricchi di carboidrati come pane, dolci e pasta. Purtroppo, la gente legge raramente le etichette dei prodotti che compra e non si rende conto che, per molte preparazioni gluten-free, sono introdotti grassi e additivi per mantenere la sofficità e la conservazione del prodotto. È un errore in cui incorrono in molti, pensando che i prodotti senza glutine siano, a prescindere, prodotti più sani ma finiscono per nutrirsi di cibo spazzatura o di alimenti fortemente industrializzati che vanificano ogni proposito salutista. In conclusione, il risultato è che i cibi gluten-free sono altrettanto calorici.
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Infatti, sono cinque gli elementi che rendono appetibile il cibo industriale: zucchero, sale, grassi, additivi e glutine; togliendo uno dei cinque ingredienti, è inevitabile che gli altri debbano aumentare per poter rendere gradevole il prodotto. Diversi studi hanno dimostrato che una dieta senza glutine può andare incontro a carenze di micronutrienti, come: le vitamine del gruppo B, il ferro, il magnesio, l’acido folico e le fibre. Inoltre, una dieta priva di glutine è a elevato indice glicemico, ossia predisponente al diabete di tipo 2 che, come conseguenze, può aumentare il rischio di patologie cardiovascolari, sindrome metabolica e osteoporosi.
Concludendo, seguire una dieta senza glutine senza essere celiaci non fa dimagrire ed è pericolosa per la salute. Solo l’1% della popolazione soffre di celiachia e per queste persone la dieta gluten-free è un salvavita. Tutti gli altri che seguono la dieta gluten-free per dimagrire devono farsene una ragione ma “Non dimagriranno mai”.
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