Avrebbe dovuto inaugurarsi a dicembre 2020, a conclusione dell’anno che ha celebrato in tutto il mondo i 100 anni di Federico Fellini. Apre ora che le regole sanitarie lo consentono, e proprio in quella Cinecittà che accoglie di nuovo il pubblico, e da cui il 20 gennaio 2020 partirono simbolicamente i festeggiamenti per il Maestro del nostro cinema, nella sua casa ideale.
{loadmoduleid 668}
Chiude così un cerchio, la grande mostra fotografica e multimediale Ri-tratto rosso – Elisabetta Catalano guarda Federico Fellini, realizzata da Istituto Luce-Cinecittà – Direzione Comunicazione con il contributo della DG Cinema e Audiovisivo, allestita negli Studi di Cinecittà, all’interno del Teatro 1, fino al 21 marzo 2021.
La mostra è curata da Aldo E. Ponis con la direzione artistica di Emanuele Cappelli, testi, ricerca scientifica e iconografica a cura di Laura Cherubini e Raffaele Simongini, e vive delle immagini dello straordinario Archivio Elisabetta Catalano.
Ri-tratto rosso racconta la storia di un dialogo. Quello tra il genio del nostro cinema e una grandissima fotografa internazionale, vera artista del ritratto fotografico.
Quella da cui probabilmente più di chiunque altro Fellini amò farsi inquadrare e immortalare.
Un rapporto fatto di immagini create e intrecciate per tre decenni, capace di mostrarci il lavoro di una grande artista, e un Fellini inaspettato, inedito.
La Mostra segna la riapertura al pubblico degli Studios, con Cinecittà si Mostra – la grande esposizione permanente che racconta storia e mito degli Studi di via Tuscolana e del nostro cinema, e il MIAC, il nuovo grande Museo dell’Audiovisivo e del Cinema italiano.
{loadmoduleid 668}
Elisabetta Catalano (1941-2015) è stata un’epocale ritrattista, per periodici popolari e raffinati, per libri, cataloghi, mostre in tutto il mondo. È considerata la testimone d’eccellenza della vita di artisti e personaggi, specialmente nei campi di Arte, Spettacolo e Cultura, tra gli anni ’70 e i nostri giorni. Impressionante il registro delle presenze nel suo obbiettivo: centinaia di nomi e volti, un pantheon mondiale di cui più che la quantità è significativa la varietà dei mondi esplorati. Un quasi casuale alfabetico volo d’uccello recita ad esempio: Andreotti Antonioni Armani Bellucci Benigni Calvino Cassavetes Conte (Paolo) Craxi Eduardo Eco Fassbinder Gilbert&George Hepburn (Audrey) Mina Moravia Nureyev Pasolini Pertini Polanski Prodi Sacks Sandrelli Schifano Sciascia Stallone Visconti Vitti Warhol. Liste simili dal suo regesto si possono comporre a decine.
Ma c’è un ‘modello’ tra quelli ritratti che più di altri con Catalano instaurò un rapporto creativo duraturo nel tempo e nei risultati, negli scambi: Federico Fellini.
Come noto, per le questioni di sguardo Fellini aveva una precisione massima, forse ineguagliata. E Fellini stabilì ripetutamente negli anni di farsi ritrarre da Elisabetta Catalano, in un arco temporale che va dal 1963 fino al 1993, poco prima della morte del regista. Fellini ha chiamato Catalano a registrare la memoria di numerosi suoi set, e si è affidato a ritratti in studio da cui sono state sviluppate immagini per copertine, volumi, che sono diventate ricorrenti, simboliche e quasi ‘ufficiali’. Tanto da farci dire oggi che Elisabetta Catalano può essere considerata la fotografa preferita del regista.
{loadmoduleid 668}
Ri-tratto rosso racconta questo rapporto elettivo, in cui un genio mondiale dello sguardo incontra una regina del ritratto fotografico. E se ne fa catturare.
Il percorso espositivo dentro al Teatro 1 di Cinecittà si snoda in oltre 60 immagini, alcune di grande e grandissimo formato, provenienti dall’Archivio Catalano, e mostra i 5 set di film felliniani che la fotografa venne chiamata a documentare: 8½ (1963), Fellini Satyricon (1969), Prova d’orchestra (1979), La città delle donne (1980), La voce della luna (1990), con una curiosa appendice per Intervista (1987).
Dopo le visite di Catalano sui set felliniani, l’esposizione racconta lo scambio di cortesie: le visite di Fellini nello studio della fotografa, per una serie di magnifici ritratti per cui Federico posa episodicamente e irripetibilmente felice e complice, tra il 1973 e il ’93. Uno scambio di sguardi, fulminanti intuizioni visive, che si chiude con un’appendice geniale nei ritratti dedicati al rapporto tra Fellini e la TV.
Tra le immagini in mostra hanno risalto straordinario i provini delle fotografie, da cui poi la fotografa sceglieva quell’immagine speciale che sarebbe andata in stampa. Decine di negativi assiepati nello stesso provino, su cui raramente campeggia un cerchio, un segno, un deciso tratto a matita rossa: quello della foto da stampare. Catalano era fotografa da centinaia di scatti a seduta, e severissima era la scelta dello ‘scatto giusto’, frutto di una selezione meditatissima, febbrile. Il visitatore di Ri-tratto rosso troverà degli scatti di incredibile bellezza e nitore creativo, tralasciati dalla fotografa e dalla sua matita rossa.
Il titolo della mostra viene proprio da questo segno, e da un colore ricorrente nell’immaginario di Fellini e delle immagini in mostra (si pensi soltanto alla celebre sciarpa del regista).
{loadmoduleid 668}
I provini sono una autentica opera d’arte tra le altre foto in mostra, e uno spaccato inedito di immaginario felliniano.
Un altro elemento fortemente suggestivo della mostra è la presenza dei fondali originali utilizzati da Catalano per i ritratti. Grandi pannelli screziati, pittorici, davanti ai quali posavano i suoi modelli, con effetti cromatici potenti e poetici. I pannelli, usati qui come documento della ‘bottega’ di Catalano risultano anche un fortissimo segno artistico dell’allestimento.
E sorprenderà il visitatore ritrovare la ricostruzione di una sezione dello studio della fotografa. Con il tavolo di lavoro, le macchine fotografiche, i provini, gli spot, appartenuti e utilizzati da Elisabetta Catalano. Una presenza che attraverso un particolare gioco allestitivo invita lo spettatore a ‘spiare’ all’interno dello studio, come ospite di una speciale camera oscura.
Che Cinecittà torni ad aprire al pubblico suggellando con questa mostra le celebrazioni per il centenario di Federico Fellini, in quello che è il suo luogo ideale, di lavoro e spirituale. Che ciò avvenga attraverso le immagini di una grandissima fotografa, che proprio a Cinecittà e dentro un set di Fellini ha iniziato la sua luminosa carriera. Sono queste connessioni che rendono Ri-tratto rosso un’occasione speciale per gli Studi di Cinecittà. E l’occasione per tutti i visitatori appassionati di Arte e di Cinema, per scoprire, e riscoprire, il lavoro di un’artista straordinaria, una fotografa con il dono di cogliere l’anima di una persona, e un lato sorprendente del più grande visionario del nostro cinema.
{loadmoduleid 668}
INFO
Aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 18.00. La biglietteria chiude alle ore 15.30.
Orari validi fino a durata dell’attuale DPCM. Per tutti gli aggiornamenti www.cinecittasimostra.it
Ingresso incluso nel biglietto per Cinecittà si Mostra
Il biglietto di Cinecittà si Mostra include l’accesso alle esposizioni permanenti, la visita guidata ai set cinematografici (Roma antica, Firenze del 1400, il Tempio di Gerusalemme), l’ingresso alla mostra fotografica Ri-Tratto rosso – Elisabetta Catalano guarda Federico Fellini e l’entrata al MIAC, il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema.
{loadmoduleid 668}
BIGLIETTERIA E PRENOTAZIONI
Per organizzare al meglio la visita a Cinecittà si Mostra è necessario prenotare scrivendo a visit@cinecittaluce.it
L’acquisto del biglietto può avvenire on-line su www.ticketone.it o in biglietteria previa comunicazione via e-mail.
COSTI E BIGLIETTI
Adulti 15,00 euro – Bambini (da 6 a 12 anni) 7,00 euro. Under 26/Over 65 13,00 euro. Sotto ai 5 anni gratis.
Biglietto Famiglia 40,00 euro (valido per 2 adulti + 2 ragazzi fino ai 18 anni). Formula non acquistabile su ticketone, per l’acquisto scrivere a visit@cinecittaluce.it