Più volte ho affrontato l’argomento “diritti”. Ho parlato del mondo sommerso dei disoccupati che, come in un’ Atlantide, vive schiacciato dalle acque della solitudine, della frustrazione e delle difficoltà quotidiane (Coronavirus e… l’ Atlantide italiana). E oggi questi, dopo un anno di Pandemia, purtroppo aumenteranno vertiginosamente. Ho affrontato il quesito tragico ” Siamo uno Stato di Diritto?”, a cui ho dovuto dare una risposta retorica e scontata: “No! L’Italia non è uno Stato di Diritto”.
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Oggi, nel nostro secondo appuntamento del 2021 sull’argomento (nel primo parlavo dei diritti delle donne), vi parlerò di quelli negati ai minori.
La maggior parte degli italiani non ha fiducia nella nostra Giustizia. Abbiamo anche un bella Costituzione, un bel Codice Civile e, perché no, anche Penale. Quanto è costata la loro conquista!? Se voi li sfogliaste vi rendereste conto della bellezza e “purezza” delle parole. Parole che spesso, troppo spesso, sono manovrare da operatori della Legge superficiali e incompetenti o, cosa ancor peggiore, vanno ad infrangersi contro la burocrazia della procedura.
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Quando ci rivolgiamo alla Legge spesso la frustrazione e la rabbia ci assalgono e ci pentiamo di averlo fatto. E se parliamo di minori la storia non cambia, anzi. Ricorderete certamente tutti la triste, squallida e vergognosa vicenda di Bibbiano, in Emilia Romagna. Come è stato possibile che in anni ed anni nessuno si sia accorto di ciò che stava accadendo? Come si può prender sonno alla sera sapendo con certezza che un bambino, anche uno solo non avrà più pace fino alla fine dei suoi giorni per i danni creati su di lui?! Eppure i genitori segnalavano con disperazione lo scempio che stava accadendo sotto gli occhi di tutti. Ma tutti erano come le tre scimmiette, non vedo non sento non parlo.
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Purtroppo la vicenda di Bibbiano non è unica. Troverete genitori e famiglie distrutte in diverse parti d’Italia. Con l’ultima crisi che ci ha colpito, molti genitori vivono di stenti e non chiedono aiuto perché hanno paura che questa malagiustizia intervenga distruggendo la vita dei propri figli e con quella la loro stessa.
Il 20 novembre 1959 sono Stati riconosciuti dall’ONU i diritti dei bambini nella “Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia” che si fonda su ben 54 articoli. Bisognerebbe soffermarsi e riflettere su ogni singola parola di quegli articoli. Se chi opera nel settore lo facesse, i danni che procura sarebbero minori.
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Eppure i bambini, la fascia più debole alla mercè di chiunque, sono quelli ancora maggiormente penalizzati. Oggi sono il 20% dei cittadini ma domani saranno il 100% della popolazione italiana, almeno di quelli che avranno la debolezza di non emigrare.
Finché in Italia non ci sarà un cambiamento serio e fattivo tra le istituzioni, lasciando a casa chi non lavora con scienza e coscienza, nulla cambierà. E senza cambiamento non andremo da nessuna parte. Ricordiamo che abbiamo tutti una grande responsabilità perché i bambini sono patrimonio dell’umanità e abbiamo tutti il dovere di risvegliare le nostre coscienze!
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