Dal 22 aprile del 1970 si celebra la Giornata della Terra o Earth Day. In questo 2021 siamo quindi alla cinquantunesima tra le più importanti celebrazioni ambientali mai organizzate.
51 anni fa ha avuto vita la prima e più importante rivoluzione ambientale che è arrivata oggi a coinvolgere più di un miliardo di persone in 192 Paesi in tutto il mondo. Kathleen Rogers, Presidente di EARTHDAY.ORG così dice: “A nome del miliardo di persone che quest’anno parteciperanno alla Giornata della Terra, anche nel mezzo di un secondo anno di pandemia, chiediamo che si smetta di parlare e che i governi e le società si impegnino a ridurre le emissioni nette entro il 2040 con un obiettivo provvisorio di dimezzare le emissioni entro il 2030. Qualunque cosa in meno priverà i nostri figli del diritto di ereditare un pianeta abitabile”.
E questo è il punto focale di questa rivoluzione. I nostri figli e la grande responsabilità che noi abbiamo nei loro confronti. Ci preoccupiamo di lasciare loro in eredità denari e case ma cosa facciamo tutti noi concretamente per lasciar loro un mondo migliore dal punto di vista ambientale? Per quanto se ne parli, l’applicazione dei buoni propositi è assai parco. Siamo ormai troppo abituati alle comodità. Ma se noi, appena svegli al mattino, avessimo davvero a cuore l’ambiente che stiamo lasciando in eredità ai posteri, ci comporteremmo con superficialità? Daremmo il giusto esempio ai nostri figli? Saremmo capaci di educarli al rispetto del mondo nella sua globalità?
Non dobbiamo essere pigri nel pensare e nell’agire. Possiamo partire dalle cose più semplici. Dosare l’acqua del rubinetto per l’igiene personale, per lavare le stoviglie, per lavare i panni. Possiamo evitare l’uso e l’abuso di innumerevoli quantità di piatti e bicchieri di plastica. Possiamo differenziare la spazzatura che produciamo. Possiamo acquistare prodotti che vengano dal riciclo dei materiali. Possiamo acquistare prodotti alimentari che non fanno uso di antibiotici per intensificare l’allevamento. Possiamo ridurre l’uso dei caloriferi nelle nostre case e nei nostri uffici coprendoci semplicemente con un maglione in più. Possiamo utilizzare detergenti, dentifrici, creme che non utilizzino la sperimentazione sugli animali e che usino prodotti naturali che non distruggano l’ambiente.
Teniamo alta la bandiera dello Sviluppo Sostenibile che concili lo sviluppo economico con la salvaguardia dell’ambiente. Andiamo ad approfondire i termini “biodegradabile” e “compostabile”. Resteremo scioccati da ciò che scopriremo.
Vi siete mai chiesti per quanto tempo i nostri rifiuti restano nell’ambiente? Bene! Tanto per ricordare. Un pannolino 450 anni. Una bottiglia di plastica dai 500 anni a mai completamente. Per almeno 1000 anni il vetro così come il contenitore in polistirolo. Solo 20 anni per un sacchetto di plastica. Ma bastano 3 mesi per il cartone del latte. Un innocente fazzolettino di carta appena 1 mese. Un mozzicone di sigaretta 1 anno. La gomma da masticare 5 anni ma pericolo costante per i poveri uccellini. Il cotton fioc dai 20 ai 30 anni.
Il mare dove molti tra poche settimane andranno a bagnarsi è diventato una gigantesca discarica. Pensateci mentre farete il vostro bagnetto sotto il sole o mentre gusterete un buon piatto di pesce appena pescato.
Ognuno di noi, singolarmente, può fare qualcosa per l’ambiente nella speranza che i governi mettano per una volta da parte gli interessi personali e pensino al domani dei nostri figli.