Il “bosco della strega” del Crest nel cortile della parrocchia Santa Famiglia con replica sabato 17 luglio alla parrocchia San Giuseppe in Città Vecchia
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«Cos’è buono? Cos’è brutto? Ciò è vero o ciò appare? Quel che vorreste non è reale. Quel che vorreste forse fa male. Non lasciatevi ingannare. Non lasciatevi incantare». Giovedì 15 luglio, alle ore 21 alla parrocchia Santa Famiglia di Taranto (via Lago di Albano, quartiere Salinella), il Crest presenta “La storia di Hansel e Gretel”, testo Katia Scarimbolo, scene luci e regia Michelangelo Campanale, con Catia Caramia, Paolo Gubello, Giuseppe Marzio, Maria Pascale, costumi Cristina Bari, assistente di produzione Sandra Novellino, tecnico di scena Vito Marra, per il cartellone “in Cortile: il teatro ragazzi” promosso dal Teatro Pubblico Pugliese e dal Comune di Taranto, in collaborazione con il Crest. Replica sabato 17 luglio alla parrocchia San Giuseppe (via Garibaldi, Città Vecchia). Biglietto 3 euro con prenotazione obbligatoria al numero 366.3473430 (anche whatsapp) in orario d’ufficio (dal lunedì al venerdì: ore 10-18.30).
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Nella regione tedesca dello Spessart esiste ancora una fitta foresta, difficile da attraversare con i suoi pochi e aspri sentieri, resi ancora più difficoltosi da giganteschi e ombrosi pini e faggi, i cui rami intralciano il cammino. Per i contadini della zona è “il bosco della strega”, per via di un rudere con i suoi quattro forni e della storia di una donna bellissima che, con i suoi dolci magici, catturava quanti, perdendosi nel bosco, arrivavano nei pressi della sua casa. Sembra essere questa l’origine della fiaba di Hansel e Gretel, racconto “ombroso” come il bosco, reso ancora più inquietante dalla presenza di una donna che appare ai due fratellini bellissima, accogliente e materna, ma strega che inganna e mangia i bambini.
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Datato 2009, una delle migliori produzioni del teatro ragazzi italiano, “La storia di Hansel e Gretel” è un lavoro teatrale di luci e ombre: il giornaliero inganno dell’immagine che nasconde verità opposte e complicate. La casa, il bosco, il sentiero illuminato dai magici sassolini, le piume lucenti del cigno, tutto gira e si trasforma, per poi ritornare con una luce nuova, come il sole ogni mattina. In questi undici anni, la produzione del Crest ha girato l’intera penisola, senza sosta, con immutato entusiasmo e successo, realizzando oltre 500 repliche. Una continuità rara in un panorama in continuo mutamento.
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