Venerdì 22 ottobre su tutti i digital store sarà pubblicato “Atlantide” primo album del compositore, pianista e arrangiatore tarantino Fabio Barnaba, un progetto di musica classica proposta in chiave moderna, realizzato grazie alla Programmazione Puglia Sounds Record 2020/2021” Regione Puglia – FSC 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro”, edito da Stranamente Music di Rosario Sportelli.
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“È un percorso e non una meta – ha spiegato Fabio Barnaba – che ho intrapreso qualche anno fa quando vivevo a Londra. Questo progetto discografico lo definisco un cammino di consapevolezza e miglioramento che ha preso forza in un momento difficile”.
L’album, anticipato dall’uscita del brano e del video “Atlantide part I” il 15 ottobre, è composto da 9 tracce che rappresentano un viaggio che conduce l’ascoltatore alla scoperta di sonorità acustiche minimali contaminate da suoni elettronici, da intrecci e contrappunti orchestrali. Il processo creativo si basa sulla ricerca introspettiva di un luogo felice, prospero di idee e di vita non ancora consumata dalla frenetica condizione umana, come si evince dalla dolcezza del brano “Martina”, scritto per la nascita della nipotina.
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Avvicinatosi alla musica in tenera età, Fabio Barnaba si è diplomato in Pianoforte all’Istituto Musicale “G. Paisiello” di Taranto e in Composizione tradizionale al Conservatorio di “S. Cecilia” di Roma. Proprio qui, tra le numerose attività di specializzazione, ha seguito i Masterclass in Musica da Film con il premio Oscar Nicola Piovani e il premio Oscar Luis Bacalov. Negli anni ha collaborato con molti artisti tra i quali Nek, Tiromancino, la band belga Hooverphonic, nota in tutto il mondo, Francesco Gabbani per cui scrive gli archi del brano “Occidentalis Karma” vincitore del Festival di Sanremo nel 2017, gli Stadio con cui collabora al brano “Un giorno mi dirai” vincitore del festival di Sanremo nel 2016, e molti altri.
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“Nasco dalla musica classica ma mi sono ritrovato a collaborare nella discografia pop. Però è sempre rimasta in me la voglia di tornare alle origini e quindi di scrivere qualcosa di classico rivista in chiave moderna. Durante il lockdown, con lo stop degli spettacoli, mi sono concentrato sulla scrittura, trasformando una situazione negativa in un’opportunità”.
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