Con oggi si chiude definitivamente il bilancio su un 2021 tutto da dimenticare. Ma è davvero tutto da dimenticare? Per Clubhouse no. Perché il 2021 è stato un anno di crescita conclusosi con oltre 2,6 milioni di download della app solo nel mese di dicembre (a novembre erano stati 1, 8 milioni). Ma soprattutto l’anno ora alle spalle ha scolpito nella nostra memoria momenti leggendari.
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Ci sono stati momenti in cui abbiamo capito, imparato, elaborato. Come nella room “Meet Palestinians and Israelis” in cui oltre 500 mila persone per 8,8 milioni di minuti nel corso di due settimane hanno dialogato con la gente della striscia di Gaza. Abbiamo fatto sentire la nostra vicinanza alle persone in fuga dall’Afghanistan e, grazie a loro abbiamo compreso cosa significa fuggire dalle violenze e dai conflitti. Abbiamo parlato di argomenti molto importanti e cruciali per la collettività come la salute mentale con una maratona che il 10 ottobre ha fatto il giro del mondo in 24 ore in occasione della giornata mondiale per la salute mentale e che, in Italia, ha coinvolto il Club “Anthropology of Mind” guidato dall’antropologo della mente Alessandro Bertirotti) o l’opposizione alla violenza sulle donne che ha animato una “non stop“ italiana il 25 novembre all’interno del Club “CulturaItalia” fondato dal creator ed esperto in politiche culturali Andrea Valeri.
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Abbiamo vissuto momenti di sorpresa: Oprah Winfrey è entrata in una room per raccontare interessanti anticipazioni circa la sua intervista ad Adele. Zoe Saldana, Reese Witherspoon e Tiffany Haddish si sono riunite per parlare della diversità, con un esilarante cameo in sottofondo di Danny DeVito, in diretta dal set. E per quanto riguarda l’Italia? All’interno dei Club “Camera con Vision” e “Musica Italiana”, fondati da Marco Salom e Francesco Altobelli i due creator “enfant terrible” della piattaforma in Italia abbiamo riso, riflettuto e ci siamo divertiti moltissimo. Con Luca Argentero, Paola Cortellesi e Antonio Albanese per il lancio di “Come un gatto in tangenziale 2 – Ritorno a Coccia di Morto”. Con Alessandro Gassman e Margherita Buy di ritorno da Venezia dopo la presentazione de “Il Silenzio Grande”. E, pochi giorni fa, con i Jalisse, il gruppo forse più sottovalutato della musica italiana, che dopo ben 25 rifiuti consecutivi a Sanremo, quest’anno si sono presi una rivincita presentando il loro inedito non all’Ariston, ma sul palco globale di Clubhouse.
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Abbiamo vissuto, sempre insieme, momenti di dolore. Quelli in cui abbiamo dovuto dire addio ai moltissimi personaggi che, quest’anno più che mai ci hanno lasciato: dall’attivista arcivescovo sudafricano Desmond Tutu alla “pietra rotolante del rock” Charlie Watts (qui in Italia ricordato all’interno di una room memorabile creata dal club “Musica Italiana” con interventi di Andrea Laffranchi, illustre firma della critica musicale e Gabriele Isman de “La Repubblica”).
Abbiamo vissuto molti momenti centrati sul “Che cavolo sta succedendo?” con Elon Musk che ci ha parlato di Vlad Tenev di Robinhood e di Wallstreetbets. Abbiamo combattuto per #Freebritney. Abbiamo commentato le follie del mondo ogni mattina in diretta con le telecronache dei notiziari del mattino.
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E, infine, abbiamo fatto davvero un sacco di esperienza nuove: dalle stanze in cui abbiamo ascoltato il linguaggio delle balene a quelle in cui abbiamo “rappato” live, ai dibattiti sull’opportunità della colazione di dare priorità al latte o ai cereali, fino alla canzone che, in Italia, e sulla base di “All I want for Christmas is You” di Mariah Carey ha unito tutti i club Italiani in un inno sgangherato, ma per questo speciale, di augurio di serenità per le appena passate festività.
Perché questo è il “pasticcio di umanità” che rendono Clubhouse speciale e unico. Perché quello che succede su Clubhouse #SuccedesolosuClubhouse
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