Si è aperta giovedì 17 febbraio a Los Angeles la retrospettiva integrale ded icata a Pier Paolo Pasolini nel centenario della sua nascita, primo grande evento che lancia la partnership siglata da Cinecittà con l’Academy Museum of Motion Pictures.
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La serata inaugurale si è svolta alla presenza del premio Oscar Dante Ferretti, collaboratore storico di Pasolini, che lo ha ricordato con affetto e gratitudine: «A lui devo la mia carriera, ho iniziato come assistente scenografo su tre film, partendo da Il Vangelo Secondo Matteo, prima di firmare la mia prima scenografia per Medea, con Maria Callas. È stato un rapporto di fiducia durato fino al suo ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma. La sua scomparsa l’ho appresa mentre passeggiavo con Elio Petri, fu un colpo durissimo». Ferretti è appositamente volato a Los Angeles per celebrare l’amico artista: «Venti anni fa, Cinecittà e l’Academy realizzarono una bellissima mostra dei miei disegni. Stasera, celebriamo un altro grande momento di amicizia tra due istituzioni così attente alla salvaguardia del patrimonio del cinema mondiale».
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Tra il pubblico appassionato che ha partecipato alla serata, insieme a rappresentanti istituzionali e del mondo culturale di Los Angeles, c’erano anche David Rubin e Dawn Hudson, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato dell’Academy of Motion Picture, Arts and Sciences, a testimonianza della rilevanza con la partnership con Cinecittà e della volontà di rendere il Museo Academy un luogo di incontro per la cinematografia internazionale.
La retrospettiva “Conoscenza carnale: I film di Pier Paolo Pasolini” si svolgerà dal 17 febbraio al 12 marzo, per onorare il poeta, scrittore e regista.
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Il programma, che prevede l’utilizzo quasi esclusivo di preziose copie in 35mm realizzate da Cinecittà, compresi alcuni corti e documentari, inaugura un accordo unico nel suo genere, che prevede la programmazione stabile di rassegne, mostre e attività dedicate al cinema italiano per i prossimi cinque anni, a testimonianza del rapporto più che ventennale che lega le due istituzioni.
Dichiara Nicola Maccanico, Ad di Cinecittà. «L’Italia è il primo paese al mondo a siglare un simile accordo, e siamo orgogliosi di iniziare questo percorso celebrando uno dei nostri migliori intellettuali. Nonostante la sua critica feroce al capitalismo e alla borghesia, Pasolini rimase affascinato dagli Stati Uniti, New York in particolare, come dichiarò in un articolo del 1966 a firma di Oriana Fallaci, e venne ricambiato. La sua opera è talmente vitale e contemporanea da essere puntualmente richiesta, rivista, studiata. La partnership che Cinecittà ha definito con il Museo Academy, tra le varie attività previste, intende donare nuova vita e visibilità agli autori come lui, che hanno formato e influenzato generazioni di grandi registi internazionali, nella speranza che continuino ad appassionare le generazioni future».
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Bernardo Rondeau, Senior Programmer dell’Academy Museum, che ha curato la rassegna insieme a Paola Ruggiero e Camilla Cormanni di Cinecittà, aggiunge: «Sono grato per il sostegno e l’esperienza del nostro stimato partner Cinecittà mentre celebriamo insieme il centenario del singolare regista e filosofo Pier Paolo Pasolini. Siamo onorati di lanciare questa retrospettiva con la presenza fondamentale dello scenografo premio Oscar® Dante Ferretti che si unisce a noi per discutere le sue numerose collaborazioni cinematografiche con il regista».
Questa retrospettiva attraverserà i tre periodi principali di Pasolini: la sua reinvenzione del neorealismo italiano come veicolo potentemente lirico per devastanti ritratti della vita moderna (Accattone, Mamma Roma); i suoi scabrosi ritratti della depravazione della società europea (Teorema, Porcile); la sua scioccante Trilogia della vita, una celebrazione dei piaceri primari del sesso ambientata nell’antichità, e la sua antitesi, il devastante e tetro spettacolo horror della Seconda Guerra Mondiale, Salò.
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Pur essendo stato regista per poco più di un decennio, l’impatto di Pasolini sul cinema è stato profondissimo. Gay dichiarato e critico feroce del capitalismo e dell’establishment borghese europeo, Pasolini rimase nel mirino dell’élite per tutta la sua carriera, che finì tragicamente quando fu assassinato, poche settimane prima della premiere della sua più incendiaria condanna delle classi agiate: Salò, o le 120 giornate di Sodoma. Aveva 53 anni.
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