Giorgio Mannucci: il 9 settembre esce in radio e in digitale “Nelle tue scarpe” il nuovo singolo

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Dal 9 settembre 2022 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Nelle tue scarpe” (Blackcandy Produzioni), il nuovo singolo di Giorgio Mannucci.

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“Nelle tue scarpe” è stata scritta a quattro mani con Ale Bavo, produttore artistico torinese con cui Mannucci collabora da molto tempo. Il brano racconta ciò che avvenne dopo l’alluvione di Livorno nel settembre del 2017, un tragico evento che colpì la città toscana provocando morti e danni incalcolabili alle abitazioni. La popolazione, in un momento di forte tragedia, si compattò spinta dal desiderio comune di rimettere tutto in ordine e di regalare animo e speranza a chi era stato colpito dall’inondazione.

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Spiega l’artista a proposito del brano: “Nelle tue scarpe è la canzone di una vastità di individui. Un numero indecifrabile di persone che un giorno, dinanzi alla tragedia, si trasforma in comunità. Un esercito di persone di tutte le età che si trasforma in un unico grande individuo per salvare la città.
Quando, come tantissimi altri livornesi e non solo, mi gettavo nelle zone colpite dall’alluvione per dare una mano, spesso mi voltavo e tra le macerie vedevo soltanto sorrisi, sguardi di gente distrutta, affaticata ma che non ne sentiva il peso. Incontravo amici sporchi di fango intenti nello spostare brandelli di marciapiede arrivati chi sa da dove.

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Ho tenuto a inserire nella canzone quell’uomo che per salvare la vita della nipote perde la sua, inghiottito dall’acqua che ormai aveva invaso la propria abitazione. E poi c’è Furio, il capocantiere. Forse non si chiamava Furio e sicuramente oltre a donare “sorrisi e mele” durante i lavori di pulizia, distribuiva pezzi di pizza per tutti i volontari, da scambiarsi con tutte le mani fangose. Uno schifo. ma in questi momenti non ce ne fregava proprio niente. Eravamo affamati, di pizza e di voglia di rimettere tutto a posto. Tutta la disperazione l’avevamo rinchiusa nelle nostre scarpe, negli stivali pieni di fango e mota che non ci bloccava, ma anzi ci dava un enorme forza”.

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