Un tragico anniversario quello di oggi, che riporta alla memoria il ritrovamento del corpo di Aldo Moro, rinvenuto il 9 maggio 1978 nel bagagliaio di una Renault 4 rossa in via Caetani a Roma. Era il drammatico epilogo del sequestro avvenuto il 16 marzo 1978, quando l’allora presidente della Democrazia Cristiana fu rapito dalle Brigate Rosse.
Un giorno che ha segnato la storia d’Italia, lasciando una ferita profonda nel cuore del Paese. Un atto terroristico che ha colpito al cuore la democrazia italiana, strappando via una figura politica di spicco e catalizzando l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale per 55 giorni.
Il ritrovamento del corpo di Aldo Moro, avvenuto grazie a una telefonata anonima, pose fine alla drammatica vicenda ma non alle domande e ai dubbi che ancora oggi persistono sulla sua detenzione e sulle responsabilità dietro il suo assassinio.
Un anniversario che deve essere occasione di memoria e riflessione, per non dimenticare il sacrificio di Aldo Moro e per ribadire il valore della democrazia e del pluralismo. Un monito a contrastare con fermezza ogni forma di terrorismo e violenza.
Numerose le iniziative commemorative organizzate in tutta Italia per ricordare Aldo Moro e il tragico epilogo della sua vicenda. A Roma, in via Caetani, dove fu rinvenuto il suo corpo, si è tenuta una cerimonia alla presenza delle più alte cariche dello Stato, tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il ricordo di Aldo Moro rimane vivo non solo nella memoria collettiva ma anche nelle nuove generazioni, grazie a un impegno costante nel tramandare la conoscenza e i valori che hanno ispirato la sua azione politica.
Un dovere civico e morale per onorare la memoria di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio del Paese e che ha pagato con il sacrificio supremo il suo impegno per la democrazia.