Creepypasta – Il Fantasma di Fitness Perpetuo

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Ogni allenamento portava la forza di Marco, ma solo ricordando il suo spirito, la palestra poteva ritrovare la pace.

C’era una volta una piccola palestra in un tranquillo quartiere di periferia. La palestra, chiamata “Fitness Perpetuo,” era rinomata per l’ambiente accogliente e il personale amichevole. Tuttavia, nascondeva un oscuro segreto.

Anni prima, un uomo di nome Marco frequentava la palestra ogni giorno. Era noto per la sua dedizione e per la sua abitudine di allenarsi fino allo sfinimento. Una notte, durante una sessione particolarmente intensa, Marco ebbe un infarto e morì sul colpo. La sua morte improvvisa gettò un’ombra sulla palestra, ma col tempo, la tragedia fu dimenticata e il centro riprese la sua normale attività.

Da allora, però, alcune stranezze cominciarono a verificarsi. I clienti raccontavano di sentire sussurri quando erano soli negli spogliatoi, di percepire una presenza invisibile che li osservava mentre si allenavano. Ma nessuno dava troppo peso a questi episodi, fino a quella fatidica settimana.

Lunedì, Carla, una giovane ragazza piena di energia, decise di provare il nuovo tapis roulant. Mentre correva, la macchina iniziò a muoversi più velocemente senza che lei potesse rallentarla. Carla cercò di premere il pulsante di emergenza, ma non successe nulla. Il tapis roulant sembrava avere una volontà propria. Fortunatamente, riuscì a saltare giù in tempo, riportando solo qualche graffio.

Martedì, Paolo, un uomo di mezza età, stava sollevando pesi. Appena sollevò il bilanciere sopra la testa, sentì una forza invisibile premere verso il basso. Con tutte le sue forze riuscì a posare i pesi, ma si ritrovò con un profondo senso di inquietudine.

Mercoledì, Anna, una madre di due bambini, stava usando la cyclette. A metà dell’allenamento, i pedali cominciarono a girare freneticamente. Non riusciva a fermarli e fu costretta a saltare via per evitare di farsi male.

La tensione in palestra era palpabile. I membri dello staff erano preoccupati e non riuscivano a spiegare questi strani avvenimenti. Così, giovedì, decisero di rivedere le registrazioni delle telecamere di sicurezza. Quello che videro li lasciò senza parole.

In ogni video, appena prima che gli attrezzi impazzissero, appariva una figura evanescente, quasi invisibile: un’ombra che ricordava la sagoma di Marco. Sembrava che il suo spirito fosse rimasto intrappolato nella palestra, la sua energia tormentata manipolava gli attrezzi in un disperato tentativo di comunicare.

Venerdì sera, il proprietario della palestra, Riccardo, decise di restare fino a tardi. Voleva scoprire la verità e, se possibile, aiutare l’anima inquieta di Marco a trovare pace. Accese una candela e si sedette al centro della sala pesi. Parlò a bassa voce, raccontando a Marco quanto la sua perdita fosse stata dolorosa per tutti e quanto mancasse alla comunità della palestra.

Dopo alcuni minuti, l’aria si fece gelida e la figura di Marco apparve davanti a Riccardo. L’ombra non sembrava minacciosa, ma triste. Con voce tremante, Riccardo chiese cosa volesse. La figura indicò un vecchio armadietto nell’angolo della stanza. Riccardo lo aprì e trovò una lettera scritta da Marco, mai spedita, in cui confessava i suoi sentimenti e la sua paura di non essere mai abbastanza.

Riccardo lessero ad alta voce, promettendo di ricordare Marco come un esempio di dedizione e di passione. Con queste parole, l’ombra di Marco si dissolse, e la palestra tornò alla sua normale tranquillità.

Da quel giorno, gli attrezzi della palestra non diedero più problemi. Fitness Perpetuo continuò a prosperare, con un nuovo senso di rispetto e memoria per Marco, l’uomo che aveva dato tutto se stesso per migliorarsi. E ogni tanto, qualcuno lasciava un fiore o una candela accesa nell’angolo dove Marco appariva, in segno di gratitudine e di rispetto.

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Giuseppe Gallo

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