Kinds of Kindness: Recensione

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Un viaggio provocatorio e inquietante nelle diverse sfumature della gentilezza, con un cast stellare e la regia magistrale di Yorgos Lanthimos.

Kinds of Kindness è l’ultima opera del regista greco Yorgos Lanthimos, acclamato per il suo stile provocatorio e non convenzionale. Presentato in anteprima al Festival di Cannes del 2024, il film ha ottenuto il premio come Miglior Attore per Jesse Plemons.

Trama

Il film è composto da tre episodi distinti, legati tra loro da un filo conduttore che esplora le diverse sfumature della gentilezza e le sue distorsioni. Ogni storia presenta un microcosmo di personaggi ossessionati dal controllo e dal potere, che si muovono in un’atmosfera cupa e grottesca.

Pro

  • Regia magistrale di Lanthimos: La maestria del regista è evidente nella costruzione delle inquadrature, nella scelta dei colori e nell’uso della musica, che contribuiscono a creare un’atmosfera inquietante e surreale.
  • Interpretazioni eccellenti: Il cast stellare, che include nomi come Emma Stone, Jesse Plemons e Ed Harris, offre una recitazione impeccabile, dando vita a personaggi complessi e ambigui.
  • Sceneggiatura originale: La struttura a episodi permette di esplorare diverse tematiche con profondità e originalità, senza mai scadere nella banalità.

Contro

  • Film non per tutti: Il ritmo lento e l’atmosfera cupa potrebbero non essere apprezzati da tutti gli spettatori.
  • Temi complessi: La natura provocatoria del film e la sua critica sociale sottile potrebbero risultare difficili da cogliere per alcuni.
  • Mancanza di un messaggio chiaro: L’ambiguità del finale potrebbe lasciare lo spettatore perplesso e insoddisfatto.

Voto: 7/10

Kinds of Kindness è un film complesso e ambizioso che non lascia indifferenti. La regia magistrale di Lanthimos e le interpretazioni eccellenti del cast rendono il film un’opera d’arte visivamente accattivante. Tuttavia, il ritmo lento, i temi complessi e la mancanza di un messaggio chiaro potrebbero non essere apprezzati da tutti gli spettatori.

Conclusione

Consiglierei la visione di questo film a chi apprezza il cinema d’autore provocatorio e a chi è in cerca di un’esperienza cinematografica che sfida le convenzioni.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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