Intervista a CAPOLUPO su “Gioie e Paranoie”

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“Gioie e paranoie” (Diecigocce Records), il singolo che segna il debutto da solista del cantautore bolognese CAPOLUPO, pseudonimo di Antonio Capolupo.

Vediamo cosa ci racconta di sé il cantautore Capolupo.

1.     “Gioie e paranoie” è un brano che esplora il malessere generato dal conformismo e la ricerca di autenticità. Cosa ti ha ispirato a scrivere questa canzone e quali esperienze personali vi hai riversato?

CAPOLUPO: È una canzone arrivata all’improvviso, maturata inconsciamente nel tempo e poi nata di getto. Sicuramente racconto una parte di me, ma credo che possa rappresentare una generazione intera, soffocata dalla frustrazione di sentirsi incastrati in una gabbia fatta di doveri e azioni ripetitive che poco hanno a che fare con la nostra vera essenza.

2. Il videoclip di “Gioie e paranoie” utilizza l’immagine di un orso per simboleggiare la vitalità e l’entusiasmo dell’infanzia. Come è nata l’idea per questo simbolismo e cosa speri che il pubblico percepisca attraverso questo messaggio visivo?

CAPOLUPO:L’idea è nata in collaborazione con Lisa Querzoli e Davide Spano rispettivamente Art director e regista. Ci entusiasmava l’idea di evidenziare con un po’ di sarcasmo la frenesia della nostra quotidianità, inserendo una figura surreale e spiazzante come l’orso, con l’intento è di suscitare nel pubblico curiosità ed al contempo evidenziare quanto oggi si viva in una routine spesso alienante.

3. Il tuo album “Tra i miei disordini” è previsto per l’autunno. Puoi darci qualche anticipazione sui temi e sulle sonorità che caratterizzeranno questo tuo primo lavoro da solista?

CAPOLUPO:È un disco estremamente intimo e personale, un lungo viaggio tra cadute e rinascite, incertezze, doveri, ossessioni e aspirazioni. Per gli arrangiamenti ho collaborato con Renato Droghetti con il quale ho potuto sperimentare e farmi suggestionare da nuovi mondi sonori, accostando acustico ed elettrico in base al brano.

4. Hai una lunga carriera come autore e produttore con gli Estranea e i Milagro. Come queste esperienze hanno influenzato il tuo approccio alla musica nel tuo nuovo progetto solista?

CAPOLUPO:Le esperienze del passato mi hanno formato artisticamente e consentito di costruire nel tempo una più solida e precisa identità sia nella composizione che nella produzione. Degli Estranea emerge la visceralità e l’energia esplosiva tipica del suono della band, dei Milagro il carattere più introspettivo e autorale della composizione.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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