2 LUGLIO: ALL’UNIVERSITÀ DI PARMA INCONTRO SULL’EDITING GENOMICO NELL’AGRI-FOOD

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Crispr e il settore agroalimentare: problematiche regolatorie e prime sperimentazioni. Alle 11 in Sede centrale

Parma, 27 giugno 2024 – Si parlerà di sfide regolatorie e prospettive di ricerca in materia di nuove tecniche genomiche nell’agri-food martedì 2 luglio all’Università di Parma, in un incontro di studio inserito nel progetto PNRR Onfoods – Research and Innovation for Sustainable Food and Nutrition (Spoke 1 – Global Sustainability) e nell’ambito del progetto Food for Future del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali (Dipartimento di Eccellenza 2023-2027).

Crispr e il settore agroalimentare: problematiche regolatorie e prime sperimentazioni il titolo dell’incontro, in programma alle 11 nell’Aula Bandiera della Sede centrale (via Università, 12): occasione per esplorare potenzialità e problematiche, anche sotto una prospettiva giuridica, legate alle nuove tecniche genomiche (note anche come Tecnologie di evoluzione assistita – TEA) nel settore. Le nuove tecniche, delle quali tanto si parla anche in funzione di lotta alla fame, alla povertà e alla malnutrizione, presentano la possibilità di ottenere prodotti più sofisticati dei tradizionali organismi geneticamente modificati (OGM), e potrebbero fornire quindi un importante contributo in materia di food security e nel contrasto degli impatti del cambiamento climatico, con la possibilità di creare varietà più resilienti mantenendo le caratteristiche organolettiche del prodotto.

Tuttavia la commercializzazione e la possibilità di svolgere sperimentazioni delle varietà ottenute tramite l’utilizzo di tecniche di modificazione genetica non è mai stata semplice, a partire dal regime normativo che dal 2018 assoggetta le nuove tecniche genomiche alla disciplina in materia di OGM.

Davanti alle sfide che il settore agroalimentare si trova a dover fronteggiare e alle molteplici rivendicazioni operate da parte della comunità scientifica di riferimento, ci sono oggi significative evoluzioni. A livello europeo è infatti in corso di approvazione un nuovo Regolamento volto a semplificare il processo di autorizzazione dei prodotti derivanti dalle nuove tecniche genomiche, differenziando questa disciplina da quella prevista per gli OGM. Allo stesso modo, per quanto riguarda il contesto italiano, nel giugno 2023 la Legge 68 (relativa alla conversione del cosiddetto Decreto Siccità) ha introdotto la possibilità di coltivare a scopo di ricerca varietà ottenute tramite l’impiego delle nuove tecniche genomiche (fra le quali rientra anche la tecnica Crispr, in grado di editare il corredo genetico delle specie vegetali), individuando il relativo percorso di autorizzazione.

A partire da maggio 2024 è dunque iniziata la prima sperimentazione italiana, basata sul progetto di ricerca Ris8imo: la coltivazione di una varietà di riso geneticamente editata al fine di essere resistente a una determinata specie di fungo (Pyricularia oryzae) causa del brusone, la principale malattia del riso. La sperimentazione è stata tuttavia compromessa, nella notte tra il 20 e il 21 giugno, da un grave attacco vandalico.

Di tutto questo e molto altro si parlerà nell’incontro del 2 luglio, che sarà moderato dalla responsabile scientifica del progetto Food for Future Lucia Scaffardi. Dopo l’introduzione di Tommaso Ganino, docente di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Parma, interverranno Vittoria Brambilla, docente di Botanica generale all’Università di Milano e responsabile del progetto di ricerca Ris8imo con il collega Fabio Fornara, Roberto Defez, primo ricercatore all’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Napoli, e Maria Chiara Errigo, ricercatrice di Diritto costituzionale all’Università di Parma.

anynamenews

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