Sarà la masseria Pizzìca a ospitare dal 7 al 10 luglio il lavoro del regista e attore crispianese. Il cast è composto da appassionati di teatro dell’associazione Cè ttèatre. Già sold out le prime tra date
Tutto pronto a Crispiano per “Ginevra – Nessun mi salverà se non me stessa”, lo spettacolo teatrale che andrà in scena dal 7 al 10 luglio alla masseria Pizzìca. Questo lavoro è il frutto dell’incontro tra Gaetano Colella, regista, autore e attore professionista, e un gruppo di appassionati di teatro, che negli ultimi mesi si sono immersi in un vero e proprio percorso di preparazione all’arte scenica. Sono loro gli attori dello spettacolo scritto e diretto da Colella e prodotto dall’associazione culturale Cè ttèatre. Un esperimento interessante che ha riscosso un grande entusiasmo da parte del pubblico, tanto da richiedere l’aggiunta della quarta replica, inizialmente non prevista. Sono rimasti biglietti soltanto per lo spettacolo del 10 luglio. L’ingresso è alle ore 20.30, il sipario alle 21.
In scena verrà portata la storia di Ginevra e Ariodante, già narrata da Ludovico Ariosto nell’”Orlando Furioso” e qui riscritta da Gaetano Colella, una vicenda dall’intreccio appassionante che si presta anche a una riflessione sull’identità e sul ruolo della donna nella cultura moderna.
I biglietti (intero 15 euro / ridotto 10 euro per gli under 18) sono acquistabili a Crispiano nella sede di Cè ttèatre (via degli Aranci 56 – dalle 19 alle 21) e nei seguenti punti vendita: Ideal Bar – La Piccola Botte – Bar Nuove Dimensioni – Arredamenti Paciulli.
«La storia di Ginevra e Ariodante raccontata nell’”Orlando furioso” – spiega Gaetano Colella – ha appassionato lettori e scrittori fin dal XVI secolo. A differenza dell’originale, nella mia riscrittura Ginevra e tutte le donne della storia escono dal cono d’ombra in cui sono relegate e prendono in mano il loro destino, sino a mettere il regno di fronte alla realtà di una legge ingiusta che tratta le donne diversamente dagli uomini. Ho lavorato con il gruppo di cittadini-attori di Cè ttèatre per sei mesi per la realizzazione del progetto con il duplice obiettivo di realizzare lo spettacolo e fornire loro una più solida preparazione all’arte scenica. È un percorso in divenire di cui questo lavoro è una felice tappa. Ringrazio Enrico Messina per avermi fatto appassionare a questa storia e tutti i collaboratori preziosi che ci hanno lavorato».
Il cast è composto da Vincenzo Bruno, Maria Rosaria Carbotti, Michele Carbotti, Gianni Caroli, Massimo Capuzzimati, Anna Convertini, Tiziana Del Giudice, Valerio Giuliani, Francesca Internò, Tina Lacatena, Dolores Larocca, Lorenzo Marangi, Maria Giovanna Paciulli, Nada Scatigna, Valeria Scialpi e Marina Torsello. Hanno lavorato alla realizzazione Maria Giovanna Stallo (costumi), Paolo Elettrico (scena), Mirko Samarelli (attrezzista), Vincenzo Parabita (ufficio stampa e comunicazione), Massimo Ruvio (foto), Luciano De Leonardis (assistente alla regia), Doriana Chillo (assistente di palco), Aldo Paciulli (direzione di produzione), Pino Di Michele (service).
Lo spettacolo è patrocinato dal Comune di Crispiano e ha come sponsor AP Impianti, Blacksmith Pub, Climatec, Code Corporation, Costruire, Dolce Borgo, Edilpaolo, Ideal Pasticceria, Maravilha Boutique, Paciulli Arredamenti, Proel Engineering, Saracino Pizza & Passione, Sismalab, Sungrit, Tecsam.
LA TRAMA
Scozia, Medioevo. La principessa Ginevra, vittima delle macchinazioni di Polinesso, viene ingiustamente accusata di adulterio. Sarebbe stata vista in compagnia di un uomo nelle sue stanze e questo, per le leggi scozzesi, significa una sola cosa: la principessa verrà uccisa se entro trenta giorni nessuno andrà a reclamare la sua innocenza. Perché in Scozia la legge condanna al rogo una donna accusata di essersi unita con un uomo che non è suo marito. Diversamente dagli uomini che invece, per la stessa causa, non subiscono alcuna punizione. Ginevra è quindi in pericolo di morte. E sa bene che non dovrà lottare solo contro una ingiusta accusa, ma anche contro una legge assurda e iniqua. La sua sarà una lotta contro il tempo e contro i pregiudizi di un intero regno.