Teatro Koreja: prosegue Il TEATRO DEI LUOGHI al Convitto Palmieri

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Torna a Lecce Romeo Castellucci con un’azione performativa nella Chiesa di San Francesco della Scarpa

Il Teatro dei Luoghi Festival Internazionale entra nel vivo tra il chiostro, la chiesa e il teatrino del CONVITTO PALMIERI per un’affascinante commistione tra sacro e profano che vede i linguaggi artistici al centro della fruizione.

Giornata densa e piena di appuntamenti quella di martedì 16 luglio. Grande e attesissimo ritorno a Lecce per Romeo Castellucci che, per tre giorni consecutivi, dal 16 al 18 luglio, a partire dalle 19 e fino alle 22, con repliche ogni mezz’ora mette in scena Senza Titolo, la nuova azione performativa presentata alla Triennale di Milano nel contesto delle attività dell’artista come Grand Invité del 2023.

Sarà la chiesa di San Francesco della Scarpa ad ospitare l’azione performativa; uno spazio-tempo altro e una dimora per gli interpreti e per il loro movimento reiterato, come un gesto primitivo che parte dai corpi per diventare suono, preghiera ancestrale.

Senza Titolo è un’azione offerta al pubblico come un moto perpetuo. I partecipanti all’azione compaiono sulla scena uno ad uno. Sono persone diverse per età, aspetto fisico, sesso, etnia: bambini, uomini, donne, anziani. Li accomunano i lunghi capelli, che scendono sulla schiena, oltre le spalle.

L’appuntamento è realizzato in collaborazione con Art Week e vede il Patrocinio della Provincia di Lecce.

Alle ore 21.15 ma nel Chiostro del Convitto Palmieri, invece, gli attori del Teatro Koreja di Lecce daranno corpo e vita a SULL’ACQUA, uno spettacolo a più voci liberamente ispirato al Racconto del Vajont di Marco Paolini e Gabriele Vacis. In scena Emanuela Pisicchio, Enrico Stefanelli, Barbara Petti, Andjelka Vulic, musiche originali Enrico Stefanelli, con la regia di Salvatore Tramacere.

La storia del Vajont riscritta, 25 anni dopo il racconto televisivo, da Marco Paolini con la collaborazione di Marco Martinelli, drammaturgo e regista del Teatro delle Albe, non è più solo un racconto di memoria e di denuncia sociale, ma diventa una sveglia. La narrazione di quel che è accaduto si moltiplica in un coro di tanti racconti per richiamare l’attenzione su quel che potrebbe accadere.

SULL’ACQUA prende spunto dalla canzone di Emilio Pericoli del 1963, in una sorta di parallelo tra la poetica del cantautore e la tragedia vissuta dagli abitanti di quelle valli, dove l’acqua ha spazzato via molte vite umane.

“Il ricordo della tragedia del Vajont – spiega Salvatore Tramacere, direttore artistico di Koreja – va oltre la doverosa commemorazione delle vittime. Ci fornisce avvertimenti e preziose lezioni su come essere responsabili delle nostre azioni e ci fornisce grandi esempi di solidarietà umana. Queste lezioni sono importanti più che mai mentre affrontiamo sfide globali come i cambiamenti climatici e la sicurezza ambientale. Il Vajont dovrebbe essere un monito costante a proteggere il nostro pianeta e a lavorare insieme per un futuro sostenibile e sicuro”.

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