Prodotto dallo stesso regista per Father & Son, insieme a Aurumovie, il film racconta la storia di amicizia di Tancredi (Ascanio Pacelli) e Stefano (Mirko Frezza), due poli opposti uniti dall’amore per il Golf.
Il primo è un ricco borghese affascinante e apparentemente felice ma la frivolezza della sua vita lo sta allontanando dalla cosa più preziosa che ha, sua figlia. Stefano, invece, è sempre povero e trasandato. Gli ultimi vent’anni li ha trascorsi tra crisi d’astinenza e comunità di recupero. Entrambi hanno voglia di riscattarsi e di cambiare vita, ritrovando quella felicità tanto cercata ma mai trovata. In fondo, è solo con il bastone da golf in mano che riescono a tornare se stessi. A fare da filo conduttore alla storia c’è Costantino (Andrea Roncato), padre di Stefano (ma anche un po’ di Tancredi) che farà da “mentore”.
Il tempo è ancora nostro è il primo film italiano sul golf e anche per questo ha immediatamente catturato l’interesse della FIG (Federazione Italiana Golf), del CONI e di numerosi brand che hanno supportato il progetto, tra cui Terre dei Consoli, Banca del Fucino, PGAI (The Professional Golfers Association of Italy), Mercedes, Puma, Cobra, Adidas e Srixon.
Il regista, figlio dell’indimenticabile Maurizio Merli (celebre protagonista del poliziesco italiano anni Settanta) e presidente di ITA.C.A. Associazione Italiana Cinema e Audiovisivo, osserva: «il golf ci mette a contatto con il nostro lato più intimo, svelando paure e insicurezze. Solo chi è stato su un campo da golf può comprendere la bellezza di percorrere un fairway solo con se stesso, riuscendo a concentrarsi sulla propria essenza. Lo sport, da sempre grande aggregatore sociale, diventa qui collante tra generazioni diverse, ceti sociali diversi e portatore di nuove consapevolezze».