Per gli appassionati di turismo storico la “Zona Sacra” del Monte San Michele è una meta imperdibile sui luoghi della Grande Guerra. Un’area monumentale e museale gestita dal Comune di Sagrado grazie ad una convenzione con il Ministero della Difesa (Onorcaduti) e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
La “Zona Sacra” del Monte San Michele è stata teatro di numerose e cruente battaglie all’interno del conflitto italo-austriaco del 1915-1918 e venne designata zona sacra e monumentale il 29 ottobre del 1922. Grazie alla sua posizione naturalmente predisposta ad essere trincerata per proteggere la piana di Gorizia e dell’Altopiano di Doberdò, questa località venne attaccata dalle armate italiane nel corso delle prime quattro Offensive dell’Isonzo (estate-autunno 1915). Ma il 26 giugno 1916 partì, proprio da questa sede, l’attacco ungherese con i gas asfissianti che sterminò oltre 6000 soldati italiani e circa 3000 soldati austro-ungarici).
Tra il 9 e il 10 agosto 1916, era in corso la Battaglia di Gorizia (sesta Offensiva dell’Isonzo) dopo cruenti scontri le cime del Monte san Michele vennero conquistate dalle armate italiane e con esse Gorizia e l’Altopiano di Doberdò. L’esercito italiano usò Monte San Michele con retrovia avanzata del fronte carsico, poco oltre il confine con la Slovenia, scavando nella roccia un sistema di gallerie che servì da Comando della III Armata , deposito di munizioni e altri materiali e appostamento di cannoni da 149 mm. Ma con la vittoria austro-tedesca di Caporetto (24 ottobre 1917) e lo spostamento del fronte sul fiume Piave, il Monte San Michele ritornò in mano austriaca fino alla fine della guerra quando che si concluse con la vittoriosa battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre 1918) e l’arrivo delle truppe italiane a Trento e Trieste (3-4 novembre 1918).
Oggi Monte San Michele è tappa di numerosi turisti italiani e stranieri perché offre, oltre alla indiscutibile memoria storica, numerosi siti che emozionano il visitatore e fanno provare le stesse sensazioni provate durante la Grande Guerra (ossia la Prima Guerra Mondiale) dai soldati che hanno combattuto nelle trincee scavate nella dura roccia del Carso. Intorno al parco delle trincee c’è un sentiero dei cippi dedicati alle medaglie d’oro e ai reparti italiani e austro-ungarici che combatterono per il San Michele. Il percorso è all’aperto e il visitatore può vedere le trincee e i rifugi italiani e austro-ungarici, ricoveri, caverne e camminamenti. Altro sito meraviglioso è la Cannoniera costituita da lunghissimi tunnel scavati nella cima di Monte San Michele; raccoglie postazioni per cannoni, rifugi e depositi di munizioni.
Il Museo del san Michele offre, invece, un’esperienza unica e indimenticabile perché, oltre ai cimeli conservati, nella sala VR 360, 15 postazioni con visori e cuffie consentono ai visitatori di vedere con i propri occhi scene di vita in trincea, ascoltare i racconti dei corrispondenti di guerra fino a rivivere il tragico momento dell’attacco con i gas del 29 giugno 1916 e il sorvolo dell’altopiano di Doberdò sull’aereo Spad XIII guidato da Francesco Baracca. Inoltre, mappe interattive 2D e ricostruzioni 3D della galleria cannoniera di Cima 3 e della caverna intitolata al generale Lukachich, è in grado di trasmettere informazioni e, soprattutto, emozioni riguardo gli eventi del fronte italo-austriaco che hanno interessato il monte San Michele e il fronte del Basso Isonzo. L’offerta del Museo è arricchita dalla realtà aumentata, fruibile in alcuni punti del percorso museale all’aperto tramite la app mobile San Michele VR dedicata all’intera zona sacra che consente di avere maggiori informazioni sui monumenti, i percorsi di visita, le gallerie di Cima 3 e le linee trincerate.
La “Zona Sacra” del Monte San Michele ( https://www.museodelmontesanmichele.it/) è un imperdibile appuntamento con la storia che affascinerà grandi e piccini. Proverai emozioni forti e commoventi che daranno ancora più valore al bisogno di conquistare la pace tra i popoli, come cita Giuseppe Ungaretti nelle sue liriche ricordando la sua vita di soldato che ha combattuto sul Carso.