Oggi, lunedì 14 ottobre, alle ore 15.00, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale (Via G. Verdi 9 – Torino), è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Cinema, Arti della Scena, Musica e Media al regista Davide Livermore “per la ricchezza e interdisciplinarità che caratterizzano la sua ricerca artistica nell’ambito della scena teatrale e lirica, dei linguaggi del cinema e della sperimentazione digitale”.
Il Maestro Livermore ha allestito spettacoli nei più importanti teatri del mondo, dal Teatro La Fenice di Venezia all’Opera House di Philadelphia, dal Bunka Kaikan di Tokyo alla Sidney Opera House, al Bolshoi, fino alla Scala inaugurando, unico nella storia del teatro, quattro stagioni consecutive. Nel 2016 è stato nominato ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia dal presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. A lungo direttore artistico del Teatro Baretti di Torino, è attualmente direttore del Teatro Nazionale di Genova. Con Paolo Gep Cucco ha firmato nel 2024 la regia del film The Opera! – Arie per un’eclissi, un’opera-musical che racconta la storia d’amore di Orfeo ed Euridice nella nostra contemporaneità in modo del tutto inedito unendo il pop, la moda e le arti visive. Il film sarà presentato nella sezione Special Screening alla 19° edizione della Festa del Cinema di Roma il 25 ottobre.
“È un grandissimo onore poter tornare a Torino per ricevere questa laurea ad honoris causa perché è un riconoscimento non solo a me ma ad un mondo meraviglioso come quello dell’opera e del teatro, e un riconoscimento della funzione sociale che l’arte deve avere. Educare ai sentimenti, imparare ad emozionarsi, guardare con curiosità il mondo, fare del proprio lavoro un dovere civile sono le cose che mi hanno guidato in questi anni di carriera. Celebrarli a Torino vuol dire tornare dove mi sono formato, tornare dove ho cominciato a camminare nel mondo dell’arte, e condividere con UNITO la mia strada”, dichiara Davide Livermore.
“La laurea che oggi conferiamo ad uno dei più importanti registi della scena lirica internazionale va a premiare un percorso che ha saputo coniugare rigore e sperimentazione, accogliendo e testimoniando in modo mirabile l’impatto delle tecnologie digitali sulla messa in scena operistica e non solo. Il progetto registico di Livermore, nell’opera come nel teatro classico, appare come uno dei più significativi esempi di incontro tra testi, partiture, drammaturgie, con un’invenzione registica che utilizza la tecnologia per contaminare linguaggi ed estetiche, ma sempre al servizio delle ragioni profonde dei testi stessi, del loro portato anche civile e politico, nel rispetto del valore di documenti del nostro patrimonio culturale e artistico”, aggiunge Giulia Carluccio, Prorettrice dell’Università di Torino.