Matteo Borin ci racconta in esclusiva il suo nuovo singolo “Come una Rockstar”.
Nel tuo brano, descrivi la sensazione di essere una rockstar come un momento di euforia e libertà. Qual è stata l’ispirazione principale dietro questa canzone? C’è un’esperienza personale o un artista che ti ha particolarmente ispirato?
Keith Richards, Mick Jagger, Steven Tyler e Joe Perry di sicuro sono complici. La loro attitudine, il modo di fare e di suonare, la loro immagine ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale per poter arrivare a scrivere “Come una Rockstar”.
L’immagine della rockstar è spesso associata a eccessi e comportamenti estremi. Come hai cercato di bilanciare questo aspetto con un messaggio più positivo e personale nel tuo brano?
Il titolo del brano lo spiega: non si chiama “la Rockstar” ma appunto “Come una Rockstar”. È la parola “come” a giocare un ruolo fondamentale. Anche nella prima strofa il concetto si ripete “vive una rockstar dentro di me” si riferisce al fatto che in ognuno di noi si cela questo spirito energico pieno di vita e di determinazione. Tutto sta nel saper condurlo in “attività” proficue e non autodistruttive.
Il rock italiano ha una lunga tradizione. Quali sono gli artisti italiani che consideri più influenti per il tuo stile musicale? E come pensi che il tuo brano si inserisca in questo panorama?
Vasco e Ligabue la fanno da padrone. “Come una Rockstar”, certe notti, quando ha “vicino il bicchiere, paga da bere” a Liga al “Roxy bar”, magari con del “Lambrusco e pop corn”, suggerendo a Vasco che non siamo soli: siamo vivi in un “Happy Hour”! Anche i Negrita mi piacciono un sacco.
Con ‘Come una Rockstar’ hai presentato un brano molto energico. Quali sono i tuoi progetti futuri? Possiamo aspettarci altri singoli con lo stesso stile o esplorerai nuove sonorità?
Cerco di esplorare anche altre sonorità (sempre molto affini). Spazio infatti dal rock più energico, quasi punk, al blues fino all’indie folk più intimo e personale.
