Creepypasta – Le Pettole Maledette

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A Taranto, la notte di Santa Cecilia, un’antica maledizione si risveglia. Le pettole, simbolo di gioia e festa, si trasformano in incubi, portando con sé un oscuro segreto.

Teresa, una giovane pasticcera, era famosa in città per le sue pettole. Ogni anno, la notte del 22 novembre, la sua casa si riempiva dell’aroma inebriante di queste frittelle dorate. Ma quest’anno, qualcosa era diverso. Mentre preparava l’impasto, un’ombra inquietante si proiettò sulla parete, deformando il suo viso in una smorfia grottesca. Ignorando l’avvertimento, Teresa continuò a lavorare, mescolando gli ingredienti con una strana energia.

Quando le pettole furono pronte, le immerse nell’olio bollente. Ma invece del solito fragore allegro, si levò un sibilo sinistro. Le frittelle si gonfiarono a dismisura, assumendo forme contorte e inquietanti. Alcuni volti sembravano emergere dalla pasta, occhi vuoti e bocche spalancate in un grido muto.

La prima vittima fu il figlio di Teresa, un bambino di dieci anni. Attratto dall’aroma, si avvicinò alle pettole e ne assaggiò una. Subito, il suo corpo iniziò a contorcersi, la pelle si annerì e le unghie si allungarono a dismisura. Morì urlando un nome incomprensibile.

Il terrore si diffuse in città. Chiunque mangiasse una delle pettole maledette subiva una lenta e dolorosa agonia. I corpi si deformavano, assumendo le stesse sembianze delle frittelle, e le loro voci si spegnevano in un rauco sussurro.

Teresa, ormai folle di dolore e rimorso, si rifugiò nella cripta della chiesa di Santa Cecilia. Lì, davanti all’altare, confessò il suo peccato. Aveva utilizzato un antico incantesimo per rendere le pettole irresistibili, ma aveva scatenato una forza oscura che non riusciva più a controllare.

La leggenda narra che lo spirito di Santa Cecilia, commosso dalla disperazione di Teresa, intervenne. Con un raggio di luce divina, purificò le pettole maledette, trasformandole nuovamente in deliziose frittelle. Ma la maledizione non fu completamente spezzata. Si dice che ogni anno, nella notte di Santa Cecilia, le pettole sussurrino un antico segreto, un monito per coloro che osano dimenticare il potere oscuro che si nasconde dietro le tradizioni più dolci.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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