Esce venerdì 29 novembre in radio “Ancora, Ancora, Ancora”, il nuovo singolo di Adolfo Durante, estratto dall’album “Suprema”, in cui il cantautore canta Mina. “Suprema” è un album ambizioso che rivisita in chiave acustica il periodo più iconico della carriera di Mina, qualche anno prima del suo ritiro definitivo dalle scene. Il brano, originariamente uscito nel 1978, fu proposto da Mina come sigla del programma televisivo Mille e una luce. Tuttavia, la censura dell’epoca ritenne il video troppo sensuale, costringendo a modificare alcune inquadrature considerate troppo audaci. Rimarrà per oltre vent’anni l’ultima apparizione pubblica di Mina.
“Ancora, Ancora, Ancora” è una canzone sensuale, il cui testo esprime il forte desiderio dell’altro e la voglia di entrare in contatto carnale con la persona amata, spinto dalla paura che possa allontanarsi per sempre. Cristiano Malgioglio, autore del brano, ha raccontato che inizialmente aveva proposto un’altra canzone all’interprete, ma lei la rifiutò, chiedendogli di scrivere qualcosa di molto più forte e passionale. Deluso dal rifiuto, Malgioglio cercò di trovare una soluzione che soddisfacesse la richiesta, ma aveva solo poche ore per riscrivere il testo. Poco dopo, ricevette una telefonata da un suo grande amore, con cui si era lasciato qualche mese prima. Quell’amore gli chiese se lo amava ancora e insistette affinché glielo dicesse “ancora, ancora e ancora”, tante volte, e non solo una. Da questa telefonata nacque l’idea del brano, che Malgioglio scrisse in pochi minuti al termine della conversazione. Il giorno dopo la presentò a Mina, che ne fu subito entusiasta.
Il brano, in questa nuova versione, è una rivisitazione di uno dei più grandi successi della cantante cremonese. Prodotto, arrangiato e suonato alle chitarre da Alberto Lombardi, con Primiano Di Biase al pianoforte, il brano vede l’interprete mantovano accarezzare la canzone con la sua vocalità. Carica di tutta la sensualità che permea il testo, l’espressività dell’artista risulta ancora più audace, pur mantenendo la sensibilità di un uomo che si fonde con quella dell’artista originale. Il timbro vocale, a tratti maschile e a tratti femminile, rende questo brano ancora più sensualmente intrigante.
«Questo disco ha rappresentato un’opportunità per comprendere i miei limiti e le mie possibilità rispetto a un repertorio dal grande valore artistico. Ho sempre vissuto la musica come espressione libera di se stessi, e volevo capire fino a che punto mi sarei potuto spingere con la voce – dichiara Adolfo Durante – sono sempre stato un artista assolutamente libero, una libertà che, in anni non sospetti, forse ho pagato a discapito della notorietà: gli addetti ai lavori non mi hanno mai permesso di fare il grande salto, non mi capivano. Negli anni ’90 un timbro come il mio era visto come qualcosa di imbarazzante per il sistema, troppo controcorrente: ‘too much’! Oggi è la mia rivalsa.»