Nasce la Fondazione IG-IBD dedicata alla ricerca scientifica e arrivano le prime Raccomandazioni italiane per garantire cure di qualità uniforme nel nostro Paese.
Riccione, 28 novembre 2024 – Prende il via oggi il XV Congresso Nazionale IG-IBD, la tre giorni organizzata dal Gruppo Italiano per lo Studio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali a Riccione dal 28 al 30 novembre. Oltre 900 clinici si confronteranno sulle più recenti innovazioni diagnostiche, terapeutiche e tecnologiche che stanno rivoluzionando la gestione di queste malattie.
Focus centrale: la sfida di coniugare innovazione e sostenibilità.
“Nella gestione delle MICI, le malattie infiammatorie croniche intestinali, stiamo assistendo a una rivoluzione della pratica clinica” afferma il Prof. Massimo Claudio Fantini, Segretario Generale IG-IBD. “Terapie avanzate, innovazioni e nuove tecnologie smart, come l’intelligenza artificiale, le tecniche endoscopiche avanzate e il telemonitoraggio, stanno offrendo opzioni sempre più personalizzate ed efficaci. In Italia, sebbene un dato preciso non esista, si calcola che queste malattie colpiscano circa 250 mila persone, un numero destinato ad aumentare considerevolmente entro la fine di questo decennio. È essenziale, dunque, sostenere percorsi di cura mirati e razionali per garantire un accesso equo alle cure, evitando sprechi e migliorando l’allocazione delle risorse. Il Congresso IG-IBD offrirà quindi un’importante occasione per esplorare modelli gestionali che permettano di migliorare, in modo sostenibile, la qualità di vita dei pazienti affetti da MICI.”
Nasce la Fondazione IG-IBD: un nuovo pilastro per la ricerca e la cura delle MICI
Durante il Congresso verrà presentata la Fondazione IG-IBD, un’importante iniziativa a sostegno della ricerca e della gestione delle MICI in Italia. La Fondazione si dedicherà principalmente alla ricerca scientifica su tutti i fronti: ricerca di base, traslazionale e clinica, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza e il trattamento di queste patologie complesse. Ad oggi, infatti, non esistono ancora dati epidemiologici italiani certi, né stime precise sull’impatto socioeconomico delle malattie infiammatorie croniche intestinali: per questo motivo tra le mission principali della Fondazione vi sarà la creazione di un sistema di raccolta dati su scala nazionale dedicato alle MICI, uno strumento essenziale per supportare progetti di ricerca.
Le prime Raccomandazioni italiane sugli Standard di Qualità delle Cure per le MICI
Nonostante numerose linee guida e documenti di consenso, gli standard di qualità delle cure per queste patologie risultano ancora eterogenei sia a livello internazionale che nazionale. Nel 2020, l’European Crohn’s Colitis Organisation (ECCO) ha pubblicato un position paper sui criteri di qualità delle cure, definendo standard minimi essenziali in tre ambiti: struttura, processo e risultati. Questo documento, frutto di un’analisi rigorosa della letteratura e della collaborazione tra esperti e rappresentanti dei pazienti, fornisce criteri che ogni unità MICI può adottare o adattare al proprio contesto. In Italia, IG-IBD ha deciso di riprodurre, tramite una Consensus Delphi, lo stesso processo di analisi e generazione di standard di qualità delle cure adottabili nel nostro Paese.
“Come Società scientifica siamo impegnati nel definire una strategia chiara per i prossimi anni, lavorando sia sulla ricerca che sulla sostenibilità ed equità di accesso alle cure” afferma il Segretario Generale IG-IBD, prof. Fantini. “La nascita della Fondazione rappresenta un passo decisivo per il progresso della ricerca e per l’ampliamento delle conoscenze delle MICI in Italia, mentre l’importante definizione di Standard di qualità delle cure a livello nazionale vuole rappresentare uno strumento di supporto a livello locale per tutti quei servizi necessari per una gestione moderna, efficiente, efficace e sostenibile del percorso di cura dei pazienti italiani con malattie infiammatorie croniche intestinali.”
IG-IBD (the Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease)
Il Gruppo Italiano per lo studio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali è una società scientifica nata con lo scopo di promuovere la ricerca sulla malattia di Crohn, Colite Ulcerosa e sulle altre patologie infiammatorie idiopatiche del tratto gastrointestinale e di migliorare e diffondere le conoscenze per la cura di queste patologie.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) sono un gruppo di patologie caratterizzate da una infiammazione cronica del tratto gastrointestinale con un impatto rilevante sia sulla vita quotidiana dei pazienti che sul sistema sanitario. Nel mondo si stimano circa 10 milioni di persone con MICI, di cui circa 3,4 milioni in Europa con una prevalenza in crescita. Sebbene queste malattie possano insorgere a qualunque età, si manifestano più frequentemente tra gli adolescenti e i giovani adulti under 35, con un quarto di casi addirittura già in età pediatrica. Oltre ai fattori genetici, i principali rischi per lo sviluppo delle MICI includono gli stili di vita tipici dei Paesi più industrializzati, come diete ricche di grassi saturi e proteine animali, uso eccessivo di antibiotici e sedentarietà. Questo rende le società avanzate più vulnerabili a queste patologie. Le persone con malattia infiammatoria cronica intestinale presentano episodi di diarrea, crampi e dolori addominali, sanguinamento dal retto, perdita di peso, febbre e affaticamento. L’intensità dei sintomi può variare molto nel tempo. I pazienti possono sperimentare lunghi periodi di remissione e/o ricorrenti riacutizzazioni con un alto rischio di complicazioni. Diagnosi precoci e trattamenti avanzati possono cambiare il decorso di queste malattie.