Il Premio Strega Nicola Lagioia a Koreja con Maria Giannico Leogrande per raccontare l’impegno e lo spirito di Alessandro

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Alessandro Leogrande, scrittore, giornalista e intellettuale, attraverso il suo
lavoro di narrazione e denuncia sociale ha saputo incarnare un’idea profonda di umanità,
fatta di volti e di storie spesso ignorate.

La sua scrittura è stata ed è, tutt’oggi, una finestra aperta sugli ultimi, sui migranti, sui lavoratori sfruttati, sugli esclusi, che attraverso le sue parole ritrovano voce. Un’umanità, la sua, che ha contatti con un’idea di trascendenza.
Di questo e di molto altro il Premio Strega Nicola Lagioia discuterà con Maria Giannico
Leogrande, madre dello scrittore tarantino prematuramente scomparso, martedì 3
dicembre alle ore 20.45 nell’incontro dal titolo ALESSANDRO LEOGRANDE. L’IMPEGNO
E LO SPIRITO (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti).
Nicola Lagioia e Alessandro Leogrande, condividevano una profonda amicizia e un
intenso legame culturale e intellettuale. Lagioia, scrittore e direttore editoriale, ha spesso
ricordato Leogrande come una figura brillante e impegnata, un giornalista e autore capace
di illuminare con la sua scrittura le storie degli ultimi e le contraddizioni della società.
Leogrande era noto per il suo impegno civile, raccontando temi come le migrazioni e il
caporalato, temi che anche Lagioia ha esplorato, seppur con approcci diversi.

Entrambi hanno dato voce alla complessità del Sud Italia, mostrando un amore profondo per la loro
terra e una volontà comune di denunciarne le ingiustizie. La loro relazione è stata una
testimonianza di come l’amicizia possa essere un luogo di confronto e crescita, radicato
nella passione condivisa per la letteratura e la giustizia sociale.
Per entrambi, la collaborazione con la rivista Lo Straniero prima e Gli Asini poi, fondate da
Goffredo Fofi, è stata fondamentale, offrendo loro uno spazio di confronto con altri autori
impegnati e partecipando alla costruzione di una visione critica della realtà culturale e
politica della società.

Nicola Lagioia (Bari, 1973) è scrittore, saggista e intellettuale italiano. Dopo il diploma al liceo
scientifico, si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Dopo aver
lavorato come redattore con varie case editrici, svolge l’attività di ghost writer, scrivendo libri,
sceneggiature e testi su commissione.

Come scrittore esordisce nel 2001, con il romanzo Tre
sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) pubblicato da Minimum fax (Premio
Lo Straniero). Nel 2004 pubblica per Einaudi il romanzo Occidente per principianti vincendo il
Premio Scanno, il Premio Napoli e giungendo finalista al Premio Bergamo. Ha pubblicato racconti
in varie antologie, tra cui Patrie impure (Rizzoli, 2003), La qualità dell’aria (minimum fax, 2004),
che ha curato assieme a Christian Raimo, Semi di fico d’India (Nuovadimensione, 2005), Periferie
(Laterza, 2006), Deandreide, dedicata a Fabrizio De André (Biblioteca Universale Rizzoli, 2006),
Ho visto cose (Biblioteca Universale Rizzoli, 2008), La storia siamo noi (Neri Pozza, 2008).
Con il romanzo Riportando tutto a casa edito da Einaudi nel 2009, si aggiudica il SuperPremio
Vittorini, il Premio Volponi, il Premio Viareggio per la narrativa. Autore di romanzi acclamati come
La ferocia (Premio Strega 2015) e Le città dei vivi (2020), esplora temi profondi legati alla società,
alla violenza e alle contraddizioni umane. È stato direttore del Salone Internazionale del Libro di
Torino dal 2017 al 2023 e collabora con riviste e quotidiani come La Repubblica. Voce di spicco
della letteratura italiana contemporanea, unisce impegno culturale e narrativa intensa.

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