I bambini, spesso, quando non riescono a trovare l’aggettivo o la parola corretta per completare o iniziare una frase, usano affidarsi a “Cosa Come Si Chiama”. Capita a volte anche agli adulti. Quella parola che teniamo nascosta in qualche angolo della mente e che per qualsivoglia motivo non riusciamo a ricordare. “Cosa Come Si Chiama” è un brano cupo, scuro, una ballad profonda e attuale. Un brano che vuole affrontare il periodo che stiamo vivendo.
Caratterizzato da una ritmica incalzante, perpetua, che sembra trascinarsi dall’inizio alla fine del brano alla ricerca di qualcosa che non trova. Quella cosa, quella parola, che teniamo chiusa nella nostra mente ma non riusciamo a ricordare. Quel concetto che potrebbe essere la semplice soluzione a tanta sofferenza, distruzione, morte, devastazione, genocidi. Quella cosa che si chiama semplicemente PACE.
“Cosa Come Si Chiama” vuole essere la richiesta, lo sforzo a far ricordare questo concetto. Siamo circondati da conflitti. Oltre ai più noti e chiacchierati, nel mondo ci sono molti altri conflitti. La copertina del singolo rappresenta una bambina, il suo volto è il simbolo della Pace, che guarda in alto. È circondata da croci. Ogni croce rappresenta una guerra in corso. “Quella bambina è la Pace, perché i bambini comprendono meglio di un adulto quanto sarebbe semplice evitare o terminare una guerra”, afferma la Babbutzi Orkestar.
“Basterebbe fare “La Pace”. Ma la bambina è piccola e sola, le guerre sono tante, enormi e paurose. Questo singolo vuole dare voce a questa bambina, attraverso una ballad che tocca un tema molto delicato, con un suono vigoroso, una ritmica incalzante, un testo che richiama immagini forti, un ritornello orecchiabile e ridondante, fino a esplodere in un finale violento, arrabbiato e rumoroso. La voce della bambina che ricorda quella parola che sembra abbiano dimenticato in molti. “Cosa Come Si Chiama” è una canzone contro ogni guerra, ogni forma di violenza. A modo della Babbutzi Orkestar un inno alla PACE”.